Pushkar è un paesino di circa 15 mila abitanti, situato
nello stato indiano del Rajasthan, famoso per almeno tre buoni motivi.
In primis è considerato particolarmente sacro da parte dei
devoti indù per essere l’unico luogo di culto ed ospitare l’unico tempio
dedicati al dio Brahma.
Il secondo motivo della notorietà di Pushkar è prettamente
turistico, in quanto si tratta di una meta molto apprezzata, sia da indiani che
stranieri, per la piacevole atmosfera che si respira tra i suggestivi vicoli e
i ghat (gradini per le abluzioni) costruiti attorno al piccolo lago.
Oltre a questi già validi motivi, nei mesi di
Ottobre-Novembre, Pushkar ospita una fiera di bestiame tra le più grandi
dell’Asia ed alla quale sono legate numerose manifestazioni folkloristiche.
Il lago di Pushkar è considerato particolarmente sacro
poiché, secondo la mitologia induista, fu qui che Vishnu, sdraiato sopra al
serpente Ananda, fece comparire dal suo ombelico un fiore di loto, sopra al
quale era seduto Brahma, il quale creò l’universo.
I pellegrini quindi come prima cosa si recano sui ghat a
compiere le abluzioni ed i rituali in onore del lago, di Vishnu e Brahma, dopo
di che si dirigono verso il tempio principale, situato non molto lontano al
termine della via principale del paese.
Oltre all’importanza religiosa, data dal fatto di essere
considerato ufficialmente l’unico tempio indiano dedicato al dio Brahma (seppur
in realtà sparsi nel subcontinente siano presenti alcuni tempi e santuari
“secondari”), questo luogo rappresenta, per i molti stranieri che visitano
l’India per la prima volta, anche un’ottima introduzione alle usanze induiste.
La piccola costruzione che ospita l’immagine principale
della divinità, che gode quindi delle attenzioni dei devoti, è posta al centro
del piccolo cortile ed è protetta da un piccolo porticato, seguendo un semplice
ed apprezzato stile molto diffuso un po’ in tutti i templi indù del
subcontinente.
Sull’angolo sinistro del cortile dietro al santca
sanctorum, è spesso possibile scendere una breve e buia scaletta dalla
quale si accede ad un breve percorso sotterraneo che passa nei pressi di un
piccolo santuario.
Un’ultima suggestiva zona di questo piccolo ma interessante
complesso religioso è il terrazzo che scorre attorno alla torre principale, spesso
occupato da simpatiche e meravigliose scimmie langur, con i loro
caratteristici pelo grigio, il muso nero e la lunga coda prensile.
Accanto ai numerosi templi e santuari situati intorno o nei
pressi del lago, Pushkar ospita altri piccoli luoghi di culto di un certo
interesse, a cominciare dalle due ripide e rocciose colline che dominano il
paesaggio circostante.
Una prima collina è situata dietro alla stazione degli
autobus ed ospita sulla cima un piccolo ma suggestivo tempio in pietra dedicato
all’insolita divinità Pap Mochani.
La salita è piuttosto ripida ma non troppo lunga
(procedendo con calma ci vuole circa mezz’ora), il sentiero ed i gradini sono piuttosto
ben tenuti e chiaramente il panorama è molto piacevole.
La collina di Savitri invece si trova leggermente fuori dal
paese e data la maggior altezza richiede uno sforzo ben maggiore (dal paese ci
vuole circa un’ora), ripagato però ampiamente dalla meravigliosa vista che si
gode dalla cima, dove è presente un tempio dedicato a Savitri, la seconda
moglie di Brahma.
La Pushkar Camel Fair (letteralmente La Fiera dei Cammelli
di Pushkar) si tiene tutti gli anni all’inizio del mese induista di Kartika,
tra Ottobre e Novembre, e richiama venditori di bestiame da tutto il Rajasthan,
nonché un grandissimo numero di turisti.
Tecnicamente le attività commerciali di compravendita
avvengono la settimana che precede la festa, durante la quale ci si dedica invece
a sfrenati e colorati festeggiamenti.
Religiosamente si tratta di un periodo particolarmente
propizio per le abluzioni nel lago, in particolare Kartika Purnima, il
giorno di luna piena del mese Kartika, già data molto auspiciosa nel calendario
indù, visto che rappresenta il Diwali, probabilmente la festività induista più
sentita (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/03/la-festa-diwali.html).
In quei giorni, l’enorme distesa desertica che si estende
appena fuori dal paese viene invasa da migliaia di tende che formano un
variegato quanto pittoresco accampamento dove trovano posto: mercanti di
bestiame, compratori, pellegrini, artisti di strada, turisti, giornalisti e
curiosi di ogni sorta.
Ognuno sistemato, in base ai mezzi economici, in tende di
vario tipo che possono andare da piccole e semplici capanne con il gabinetto in
comune, a grandi tendoni dotati di ogni confort.
Sicuramente in questo periodo di circa sette giorni, tra
colorite manifestazioni folkloristiche e religiose, la solitamente tranquilla
atmosfera di Pushkar viene sostituita da un’assordante folla brulicante, che a
modo suo può essere comunque altrettanto interessante.
Per il resto dell’anno Pushkar andrebbe evitata per la
probabile confusione anche durante le più importanti festività indiane, quando
viene presa d’assalto dalle ricche famiglie rajasthane ma anche di Delhi,
nonché dai pellegrini dei vicini villaggi, in particolare Ottobre-Novembre e Marzo-Aprile.
I turisti stranieri fanno sentire la loro presenza
principalmente in autuno-inverno, mentre in primavera inizia il fuggi-fuggi
causato dal sicuro arrivo di temperature elevate (da Aprile a Giugno), mentre
durante l’estate, sia l’auspicata presenza che la temuta assenza del monsone
rendono comunque il clima particolarmente avverso.
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