Dopo aver dato uno sguardo generale alla storia del Mustang
ed ai suoi recenti piccoli-grandi sviluppi socio-politici (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/sguardo-generale-e-contemporaneo-alla.html),
nel nostro personale archivio abbiamo trovato alcuni articoli di circa 5-6 anni
fa, su un altro fenomeno molto particolare, che riguarda questo impervio
territorio nepalese d’alta montagna, cioè la scoperta di alcune grotte che
contengono scheletri umani risalenti a circa il 450 a.C..
La bandiera del Mustang |
Oltre a questo, cercando notizie più recenti sul web
riguardo l’argomento, abbiamo appreso anche che, nel 2007, un pastore della
zona scoprì circa una dozzina di grotte contenenti antichi reperti e dipinti
che ritraggono la vita del Buddha, databili intorno al XIII secolo, ed in
tipico stile newari, l’etnia originaria della Valle di Kathmandu.
Seppur si tratti di due fenomeni ben distinti, anche
quest’ultima scoperta dimostra la ricchezza culturale di questa remota zona
d’alta montagna.
Il ritrovamento degli antichi scheletri è avvenuto durante delle
ricerche condotte tra il 1992 e il 1997 da una troupe tedesca, ma i risultati dei
lunghi studi sono stati resi pubblici solo di recente.
La peculiarità di questa scoperta si deve alla notevole
antichità dei reperti e all’ottima conservazione di alcuni (in particolare una
donna che protegge il proprio figlio) che sembra essere piuttosto rara per il
tipo di ambiente nel quale sono stati rinvenuti.
Riportiamo di seguito una libera tradizione di un
interessante articolo apparso sul The Kathmandu Post del 5 Gennaio 2012 “I
responsabili degli scavi nelle grotte del Mustang guardano al quadro completo”.
Con la scoperta di una serie di antiche grotte costruite
dall’uomo tra le alte montagne di Nepal, India, Pakistan e altri paesi, i
ricercatori che stanno lavorando alla “civiltà delle caverne” del Mustang, si
stanno ora chiedendo se è esistita una civiltà indipendente sul lato indiano
della catena himalayana.
Gli esperti affermano che grotte costruite dall’uomo,
simili a quelle del Mustang, sono state scoperte in molte altre zone lungo i
circa 3.000 chilometri dell’Himalaya: in India, Pakistan, Afghanistan, Nepal,
Bhutan e nella regione autonoma cinese del Tibet.
Secondo Mohan Singh Lama, ricercatore del Dipartimento di
Archeologia di Kathmandu, le maschere scoperte nei complessi di grotte del
Mustang durante gli scavi del 2011 sono simili a quelle trovate nelle grotte
del Ladakh nell’India nord-occidentale, e nel villaggio di Taulin nella
provincia di Nari in Tibet, entrambi facenti parte della catena himalayana, e
sembrano siano state create con lo stesso materiale.
Sempre secondo il ricercatore nepalese Lama, le maschere e
le icone religiose ricordano le divinità della religione Bon, diffusa
sull’Himalaya prima del buddismo.
“La scoperta di gruppi di grotte simili in varie parti
della catena himalayana suggerisce che nell’area potrebbe aver vissuto,
migliaia di anni fa, una civiltà indipendente” afferma Lama, aggiungendo che le
nuove scoperte mettono in dubbio che tutti gli insediamenti umani del
subcontinente indiano siano stati influenzati o dalla civiltà dell’Indo, o da
quella cinese.
Gli studiosi infatti affermano che “Se quella himalayana
emergesse come una civiltà indipendente, sarebbe la terza, e forse la più
influente sugli insediamenti umani nelle regioni montagnose dell’Asia. Siccome
ne’ la civiltà della Valle dell’Indo, ne’ quella cinese svilupparono sistemi di
grotte, questi insediamenti non possono essere stati influenzati dalle due
civiltà vicine”.
Come le grotte del Mustang, anche quelle scoperte in
Ladakh, Kashmir e negli altipiani di Tibet e Cina, furono costruite per tre
ragioni: funebri, religiose e di accomodamento.
Sempre secondo Lama, alcune di queste grotte sono molto
sofisticate, con strutture che comprendono stanze di varie misure, gabinetti e
perfino una rudimentale fossa biologica, e ciò suggerisce che al loro interno
vivessero molte persone probabilmente in famiglie allargate.
Un team di archeologi e storici del Dipartimento di
Archeologia di Kathmandu e del National Geographic Channel ha scoperto in
queste grotte anche migliaia di iscrizioni legate alla tradizione Bon, di cui
le più importanti sono relativi ai riti funebri.
Infatti anche i cadaveri venivano seppelliti nelle grotte,
insieme a gioielli, monete e utensili usati dai defunti quando erano in vita;
la stessa cultura è stata incontrata in Ladakh e nella provincia di Nari in
Tibet.
“Seppelliti insieme ai cadaveri abbiamo anche trovato
chicchi di riso e miglio, oltre ad altri oggetti.” afferma Lama “Ciò suggerisce
che anche l'agricoltura era presente nell’area.”
“Le popolazioni che svilupparono il loro unico stile di
vita in queste zone sembra fossero nomadi che viaggiavano lungo la catena
himalayana per commercio.” prosegue Lama “Grazie alle condizioni di vita
relativamente favorevoli nelle aree del Mustang, del Ladakh e del Tibet
iniziarono a stabilirsi permanentemente, abbandonando la loro vita nomade.”
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