Dopo i tagli da 1000, 500 e 100 rupie (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-i-parte.html),
veniamo alle banconote di valori minori, sempre in ordine decrescente, da 50,
20, 10, 5, 2 e 1 (seppur le ultime due non vengono più stampate dall’uscita
della “serie Gandhi” nel 1996).
La banconota da 50 rupie propone l’enorme palazzo circolare
sede del Parlamento Indiano, con tanto di bandiera centrale al vento;
artisticamente piacevole, ma il tono sembra eccessivamente patriotico.
Altro piccolo particolare, nonostante l’indiscussa utilità
del taglio, la banconota da 50 rupie è una delle più rare e quelle poche che si
incontrano sono spesso in pessime condizioni.
La banconota da 20 rupie, solo leggermente meno rara di
quella da 50, si distingue per il suo vistoso colore rosso chiaro e per la piacevole
raffigurazione di una spiaggia di Kovalam, nel Sud del paese, con tanto di
palme a fare da cornice.
Purtroppo però, il colore stona con il contesto marinaro:
buona l’idea della banconota rossa, buona l’idea della spiaggia e delle palme,
ma messe insieme ne perdono entrambe.
Sempre meglio della marroncina banconota da 10 rupie che,
oltre all’anonimo colore, propone una sovrapposizione di immagini con al centro
una tigre, ai suoi lati un elefante ed un rinoceronte di profilo, e dietro una
strana composizione floreale.
Va apprezzato lo sforzo, ma forse un’immagine.più “pulita”
avrebbe reso meglio: inutile paragonare i disegni degli animali di questa
banconota indiana, con quelli meravigliosi delle banconote nepalesi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/banconote-nepalesi.html).
La banconota da 5 rupie, di un gradevole verde chiaro,
propone invece un piacevole paesaggio agricolo con un trattore in primo piano e
un grande sole arancione che albeggia all’orizzonte.
Nella penultima serie, al posto della foto di Gandhi, vi
era disegnato il simbolo dell’India, il famoso capitello della Colonna di
Ashoka (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html),
che raffigura i quattro leoni schiena contro schiena (quindi se ne vedono solo
tre), sopra ad un abaco dove è scolpita la ruota del dharma (etica
buddista) a 24 raggi, il simbolo circolare che compare anche al centro della
bandiera indiana.
Oltre a queste banconote, esclusi i “moderni” tagli da 1000
e 500 reperibili solo nella “serie Gandhi”, è ancora possibile trovare dei
pezzi di serie precedenti, che hanno un carattere decisamente più esotico, tale
che, seppur non siamo propriamente dei collezionisti, nell’arco degli anni ne
abbiamo conservate alcune di piccolo taglio (10, 5, 2 e 1 rupia), proprio per
la loro bellezza ed originalità.
Una delle più esotiche è sicuramente la quart’ultima serie
delle banconote da 10 (oggigiorno quasi introvabile sul mercato), dove le varie
sfumature di marrone e qualche tocco rosato si integrano perfettamente con le
eleganti scritte e le elaborate decorazioni, mentre la raffigurazione del donghi,
una tipica imbarcazione a vela locale, gli dona uno splendido tocco che rimanda
al passato.
La penultima serie da 5 rupie, prima della “serie Gandhi”,
come detto presenta il capitello di Ashoka, con la caratteristica che talvolta
il capitello è rosso ed il suo contorno verde, talvolta il contrario, e a
giudicare dalle condizioni dei pezzi che possediamo, le prime dovrebbero essere
le più datate.
La penultima serie di banconote da 2 rupie, di un gradevole
rosso chiaro, è anch’essa piuttosto esotica, grazie ai numerosi ghirigori ed
alla riproduzione di una tigre in posizione dominante sulle zampe anteriori e
con la fauci spalancate.
Anche quella dell’ultima serie (prima di quella di Gandhi,
nella quale, come già accennato, le banconote da 1 e 2 rupie furono eliminate),
è molto elaborata, soprattutto sul lato principale, dove viene segnalata la
valuta, ricco di fitte decorazioni di colore rosso chiaro e verde.
Infine veniamo alla banconota più esotica e “tenera”,
quella da 1 rupia, non solo per l’ormai scarso valore, ma perché rappresenta
un’era ormai lontanissima, come traspare chiaramente dalle caratteristiche di
queste storiche banconote, ad esempio, le ridottissime dimensioni (6 x 9,5 cm).
Le ultime due serie, di cui possediamo alcuni esemplari,
raffigurano anche l’equivalente moneta per cui è possibile sapere l’anno di
emissione.
Emblematica è sicuramente una logora e lurida banconota,
della penultima serie, spezzata in due ed attaccata con la pece, che riporta la
storica data del 1968, e dove non vi è nessun disegno particolare ma
semplicemente la cifra 1 e la scritta One Rupee.
Sempre meglio della serie successiva stampata fino al 1996,
dove l’esoticità è stata drammaticamente rovinata dal disegno di una
piattaforma petrolifera, chiaro simbolo dell’avanzare della modernità.
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