L'Hawa Mahal (Palazzo dei Venti) |
Con una popolazione di circa 3 milioni di abitanti, Jaipur
è la città più grande e la capitale dello stato indiano del Rajasthan.
Fondata nel non lontano 1727, ancora oggi conserva quasi
intatta la planimetria originale protetta da una cinta muraria al cui interno si
trovano alcuni dei più famosi monumenti indiani.
Per sopperire alla cronica carenza d’acqua, ospitare la
crescente popolazione e migliorare il
sistema difensivo, il Maharajà di Amer, Jai Singh II, decise, verso i primi
anni del XVIII secolo, di fondare una nuova città, in un’ampia pianura distante
circa una decina di chilometri dall’originale capitale Amer.
Grazie alle estese ricchezze della dinastia ed ai numerosi
interessi del fondatore, ben presto Jaipur divenne la città più importante ed artistica
del Rajasthan, posizione che seppe mantenere anche grazie ad intelligenti
rapporti diplomatici con gli invasori stranieri, prima i Moghul quindi gli
inglesi.
In questo modo la città ebbe una storia piuttosto pacifica ed
è per questo motivo che ancora oggi ospita pregevoli monumenti ottimamente
conservati.
In particolare meritano una citazione (e possibilmente una
visita): l’osservatorio astronomico del Jantar Mantar; il palazzo reale,
chiamato City Palace; l’Hawa Mahal, il cosiddetto palazzo dei venti; e l’antico
luogo di pellegrinaggio indù di Galta.
Anche le fortificazioni di Jaipur situate nei pressi della
città si sono conservate piuttosto bene, soprattutto il gigantesco Forte di
Amer, per i dettagli dei quali rimandiamo ad un precedente post dedicato al
soggetto (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/03/forti-del-rajasthan-ii-parte.html).
Le lunghe mura della città formano una sorta di grande
rettangolo diviso da un’ampia via centrale dalla quale si dipartono
perpendicolarmente altri viali e strade con un semplice ma efficace piano
urbanistico ispirato ai principi del Vastu Shastra e Shilpa Shastra (due
antichi manuali di architettura)
Particolare che colpisce subito l’occhio dei visitatori e
per il quale Jaipur viene chiamata “The Pink City”, le mura e gran parte degli
edifici di quest’area sono colorati di rosa, tradizione iniziata nel 1876 dal
Maharajà Sawai Ram Singh, come benvenuto per una visita del Principe di Galles Edoardo
Alberto, che nel 1901 diventerà Re d’Inghilterra, con il nome Edorardo VII.
I tre monumenti principali di Jaipur si trovano poco
lontani gli uni dagli altri rendendo quindi la loro visita, oltre che
interessante, anche piuttosto comoda.
Entrando attraverso le mura presso la Chandpol Gate e proseguendo
lungo alcune deviazioni sulla sinistra, si giunge al meraviglioso Jantar
Mantar, un gigantesco osservatorio astronomico ospitato dentro ad un ampio
giardino.
Tra i vari interessi del fondatore della città Jai Singh II
vi fu infatti l’astronomia, per lo studio della quale, tra il 1724 ed il 1735,
fondò ben cinque grandi osservatori situati in importanti luoghi astronomici
dell’India, oltre a Jaipur: Delhi, Ujjain, Mathura e Varanasi.
Lo Jantar Mantar di Jaipur è sicuramente il più grande e
complesso tra questi osservatori ed ospita numerosi strumenti, spesso anche di
gigantesche dimensioni, per calcoli astronomici quali la posizione del sole,
delle stelle e dei pianeti.
L’altissimo gnomone della meridiana principale è
addirittura fornito di ripide scale di pietra sulla cima delle quali si può
godere di un’ottimo sguardo panoramico sul resto del complesso, nonchè della
città.
Poco oltre l’entrata dello Jantar Mantar, sulla sinistra si
trova il grande ed elaborato portale di marmo per accedere al City Palace,
l’enorme complesso del palazzo dei Maharajà di Jaipur, che ospita meravigliosi
e decoratissimi cortili ed edifici, in un piacevole stile ispirato
all’architettura Rajput, Moghul ed Europea.
Tra i monumenti più importanti: il decoratissimo Mubarak
Mahal in marmo bianco costruito come luogo dove ricevere i visitatori e che
oggi ospita invece un piccolo museo di curiosità da Maharajà, soprattutto
vestiti.
Il Chandra Mahal (letteralmente Palazzo della Luna) è
l’edificio più imponente, costruito in marmo ed arenaria e dentro al quale sono
ospitate alcune delle stanze più sfarzose del complesso del City Palace.
Degne di nota sono anche le decoratissime porte d’accesso
al cortile del Chandra Mahal, tra cui la meravigliosa Porta del Pavone,
sormontata da tre coloratissimi pavoni.
Molto eleganti sono anche la Diwan-I-Khas, la sala delle
udienze private, e la Diwan-I-Aam, la sala delle udienze pubbliche.
Purtroppo questi sono gli unici edifici aperti al pubblico
a causa del fatto che gran parte del City Palace è ancora oggi abitato dai
discendenti della famiglia reale.
Proseguendo per qualche decina di metri l’apparentemente
insignificante stradina di fronte all’uscita, si giunge all’entrata del Hawa
Mahal, il noto Palazzo dei Venti.
Dopo aver ammirato lo sfarzo del City Palace, l’interno del
Hawa Mahal risulta abbastanza spoglio e non particolarmente interessante, se
non fosse la parte superiore dove si accede al famoso muro riccamente decorato.
È questa infatti la parte più artistica, grazie alle
numerosissime finestre scolpite a nido d’ape nell’arenaria che permettevano alle
donne di guardare fuori senza essere a loro volta osservate; chiaramente si
apprezza ancora meglio dalla strada esterna che scorre ai suoi piedi.
Il complesso religioso di Galta si sviluppa in una piccola
gola appena fuori dalla città ed ospita alcuni templi, ostelli e centri di
meditazione.
Nonostante questo, escluso i periodi di festa, l’area
risulta essere piuttosto tranquilla ed il percorso che l’attraversa molto piacevole.
Appena oltre la cinta muraria di Jaipur, presso la grande
Surajpol (Porta del Sole), si trova un ampio sentiero che sale a zig zag fino
alla cima di una ripida e brulla collina, dov’è collocato il panoramico Tempio
del Sole.
Alle sue spalle si apre la gola di Galta scavata da una
piccola sorgente d’acqua che viene raccolta in alcune vasche molto suggestive,
ricavate tra la scalinata e la roccia.
Nello spiazzo pianeggiante si trovano alcuni templi ed
ostelli in un interessante stile indosaraceno.
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