
Data la lunga carriera ai vertici della politica del paese,
la figura di Nehru riveste una notevole importanza nelle formazione dell’India
moderna, insieme al suo mentore e collaboratore Mohandas Gandhi.
Nato in una facoltosa famiglia di Allahabad, nello stato
dell’Uttar Pradesh, Jawaharlal Nehru studiò in Inghilterra, prima presso il
Trinity College di Cambridge, dove si laureò in giurisprudenza, quindi fece
tirocinio all’Inner Temple di Londra, dove ottenne la licenza di avvocato.
Nel 1912 tornò in India, per lavorare presso il Tribunale
di Allahabad, ma ben presto il suo interesse si spostò dalla giurisprudenza
alla politica.
Grazie alla spiccata intelligenza, alla notevole cultura e
ad un certo carisma, in pochi anni Nehru raggiunse i vertici del partito del
Congresso, che sotto la guida sua e di Gandhi divenne ben presto il partito più
importante del paese.
Questo fino al 1942 quando, forse avventatamente, il
Partito del Congresso lanciò il movimento “Quit India” in protesta contro i
britannici, per velocizzare la loro dipartita.
Il risultato più grande però fu che i vertici del partito,
compresi Gandhi e Nehru, vennero arrestati e passarono i successivi 2-3 anni
entrando ed uscendo di prigione.
Quando Nehru venne definitivamente liberato nel 1945, il
quadro politico dell’India era completamente cambiato.
Il Partito del Congresso, decimato dagli arresti dei
britannici, era ormai allo sbando e la maggior forza politica del paese era la
Muslim League, guidata da Ali Jinnah, ex-collega di Nehru al Congresso, che
seguiva una politica separatista e spingeva verso la divisione del
subcontinente su base religiosa.
Se la definitiva dipartita degli inglesi può essere vista,
almeno in parte, come una vittoria della politica gandhiana e di Nehru, la
susseguente divisione rappresenta invece la loro più cocente sconfitta.
Nonostante questo, Nehru ottenne l’incarico di Primo
Ministro della neo-nata India, carica che terrà con discrete fortune per 17
anni fino alla morte nel 1964.
Data l’importanza storica del periodo, chiaramente la
politica di Nehru ha influito notevolmente sulla formazione dell’India e tutto
sommato si rivelò un leader attento ma non troppo autoritario.
Altra caratteristica personale che influì positivamente
sulla sua politica e sorprendentemente comune a gran parte della classe
politicia indiana di quel tempo, fu il suo agnosticismo che gli permise una
visione obiettiva delle dinamiche religiose e soprattutto di creare un paese
laico.
Economicamente, le sue riforme per migliorare e valorizzare
le finanze locali furono all’inizio piuttosto efficienti, ma nel tempo non
furono adeguatamente implementate ed aggiornate, perdendo parte della loro
efficienza.
Bisogna anche notare che la crescita intorno al 4-5%,
seppur rispettabile, ed alla pari al tempo con quella della Gran Bretagna e
degli Stati Uniti, non poteva certo competere con il miracolo economico che
stava invece avvenendo in Giappone, Germania, Francia ed Italia.
Tra le cause maggiori vi erano i salari bassi e la
velocissima crescita della popolazione, due problemi che Nehru ed il suo
partito non furono in grado di risolvere e forse nemmeno ad attenuare.
In politica estera, Nehru affiancò l’India agli stati
non-allineati, di cui divenne uno dei maggiori esponenti, prendendo una
posizione di neutralità durante la guerra fredda.
In questo modo, grazie anche all’approccio tendenzialmente
pacifista molto apprezzato a livello internazionale, l’India ebbe modo di
ricevere investimenti ed aiuti, tanto dagli americani quanto dai russi.
La critica più grande sulla politica estera di Nehru è
rivolta alla cattiva gestione della crisi con la Cina, che portò ad una breve
guerra nel 1962.
In particolare Nehru, un po’ ingenuamente, si fidò troppo della
controparte cinese, decisamente più smaliziata, e rispose tardivamente
all’attacco militare, seppur in realtà alla fine del conflitto l’India non ebbe
grandi perdite e fu essenzialmente una sconfitta politica.
Oltretutto sia la classe politica che quella militare
impararono la lezione, dimostrando alcuni anni dopo notevoli prontezza e
fermezza nelle relazioni conflittuali con il Pakistan.
Alla sua morte, come nel caso di altri due grandi politici
indiani, Gandhi ed Ambedkar, a Nehru vennero dedicate strade, piazze,
monumenti, istituti, associazioni ed una delle rare festività laiche del paese,
il 14 Novembre, giorno della sua nascita, che in India viene festeggiato come
“La Giornata dei Bambini”, per la passione che Nehru ha sempre mostrato verso i
piccoli indiani.
Nessun commento:
Posta un commento