giovedì 2 marzo 2017

Breve cenno al politico Jawaharlal Nehru

Jnehru.jpgJawaharlal Nehru (1889-1964) è stato un politico indiano, noto per aver tenuto la carica di Primo Ministro per ben 17 anni, dall’indipendenza dell’India nel 1947, fino alla sua morte.
Data la lunga carriera ai vertici della politica del paese, la figura di Nehru riveste una notevole importanza nelle formazione dell’India moderna, insieme al suo mentore e collaboratore Mohandas Gandhi.

Nato in una facoltosa famiglia di Allahabad, nello stato dell’Uttar Pradesh, Jawaharlal Nehru studiò in Inghilterra, prima presso il Trinity College di Cambridge, dove si laureò in giurisprudenza, quindi fece tirocinio all’Inner Temple di Londra, dove ottenne la licenza di avvocato.
Nel 1912 tornò in India, per lavorare presso il Tribunale di Allahabad, ma ben presto il suo interesse si spostò dalla giurisprudenza alla politica.
Grazie alla spiccata intelligenza, alla notevole cultura e ad un certo carisma, in pochi anni Nehru raggiunse i vertici del partito del Congresso, che sotto la guida sua e di Gandhi divenne ben presto il partito più importante del paese.
Questo fino al 1942 quando, forse avventatamente, il Partito del Congresso lanciò il movimento “Quit India” in protesta contro i britannici, per velocizzare la loro dipartita.
Il risultato più grande però fu che i vertici del partito, compresi Gandhi e Nehru, vennero arrestati e passarono i successivi 2-3 anni entrando ed uscendo di prigione.
Quando Nehru venne definitivamente liberato nel 1945, il quadro politico dell’India era completamente cambiato.
Il Partito del Congresso, decimato dagli arresti dei britannici, era ormai allo sbando e la maggior forza politica del paese era la Muslim League, guidata da Ali Jinnah, ex-collega di Nehru al Congresso, che seguiva una politica separatista e spingeva verso la divisione del subcontinente su base religiosa.

Se la definitiva dipartita degli inglesi può essere vista, almeno in parte, come una vittoria della politica gandhiana e di Nehru, la susseguente divisione rappresenta invece la loro più cocente sconfitta.
Nonostante questo, Nehru ottenne l’incarico di Primo Ministro della neo-nata India, carica che terrà con discrete fortune per 17 anni fino alla morte nel 1964.
Data l’importanza storica del periodo, chiaramente la politica di Nehru ha influito notevolmente sulla formazione dell’India e tutto sommato si rivelò un leader attento ma non troppo autoritario.
Altra caratteristica personale che influì positivamente sulla sua politica e sorprendentemente comune a gran parte della classe politicia indiana di quel tempo, fu il suo agnosticismo che gli permise una visione obiettiva delle dinamiche religiose e soprattutto di creare un paese laico.

Economicamente, le sue riforme per migliorare e valorizzare le finanze locali furono all’inizio piuttosto efficienti, ma nel tempo non furono adeguatamente implementate ed aggiornate, perdendo parte della loro efficienza.
Bisogna anche notare che la crescita intorno al 4-5%, seppur rispettabile, ed alla pari al tempo con quella della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, non poteva certo competere con il miracolo economico che stava invece avvenendo in Giappone, Germania, Francia ed Italia.
Tra le cause maggiori vi erano i salari bassi e la velocissima crescita della popolazione, due problemi che Nehru ed il suo partito non furono in grado di risolvere e forse nemmeno ad attenuare.

In politica estera, Nehru affiancò l’India agli stati non-allineati, di cui divenne uno dei maggiori esponenti, prendendo una posizione di neutralità durante la guerra fredda.
In questo modo, grazie anche all’approccio tendenzialmente pacifista molto apprezzato a livello internazionale, l’India ebbe modo di ricevere investimenti ed aiuti, tanto dagli americani quanto dai russi.
La critica più grande sulla politica estera di Nehru è rivolta alla cattiva gestione della crisi con la Cina, che portò ad una breve guerra nel 1962.
In particolare Nehru, un po’ ingenuamente, si fidò troppo della controparte cinese, decisamente più smaliziata, e rispose tardivamente all’attacco militare, seppur in realtà alla fine del conflitto l’India non ebbe grandi perdite e fu essenzialmente una sconfitta politica.
Oltretutto sia la classe politica che quella militare impararono la lezione, dimostrando alcuni anni dopo notevoli prontezza e fermezza nelle relazioni conflittuali con il Pakistan.


Alla sua morte, come nel caso di altri due grandi politici indiani, Gandhi ed Ambedkar, a Nehru vennero dedicate strade, piazze, monumenti, istituti, associazioni ed una delle rare festività laiche del paese, il 14 Novembre, giorno della sua nascita, che in India viene festeggiato come “La Giornata dei Bambini”, per la passione che Nehru ha sempre mostrato verso i piccoli indiani.

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