sabato 25 marzo 2017

I fiumi più lunghi dell'India, II parte

Chambal River in Kota 4.jpg
Il fiume Chambal nei pressi di Kota in Rajasthan
In questa seconda parte della nostra panoramica sui fiumi più lunghi dell’India, accenneremo brevemente a 6 corsi d’acqua tra i 960 ed i 765 chilometri: Chenab, Chambal, Gomti, Mahanadi, Son e Kaveri.

Il Chenab è lungo circa 960 chilometri, partendo dalle remote regioni montane dell’Himachal Pradesh, fino alle pianure del Pakistan, dove merge nel fiume Indo, dopo aver assorbito gli altri 4 fiumi storici del Punjab, Sutlej, Jhelum, Ravi e Beas (per ulteriori dettagli su questo bacino idrico rimandiamo al primo post dedicato ai fiumi indiani http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2017/03/i-fiumi-indiani-introduzione-generale.html).
Oltre all’importanza del Chenab per l’agricoltura, di notevole interesse storico è il luogo d’incontro di questo fiume con l’Indo, in quanto pare ospitare le fondamenta dell’antica Alessandria sull’Indo, città fondata da Alessandro Magno.
Stando a Diodoro Siculo, questa importante colonia macedone sulle rive del fiume Acesines (nome greco del Chenab dall’originale sanscrito Asekini) era abitata da circa 10.000 persone, principalmente veterani traci e locali.

Il fiume Chambal è lungo anch’esso circa 960 km ed è un tributario dello Yamuna.
Originario delle colline Vindhya dello stato centrale del Madhya Pradesh, scorre in direzione nord-nord est, bagnando il Rajasthan e costituendo in alcuni tratti un confine naturale tra i due stati, prima di entrare brevemente in Uttar Pradesh e sfociare nello Yamuna.
L’importanza del Chambal è soprattutto naturalistica, grazie al fatto che, attraversando aree forestali scarsamente abitate, possiede acque particolarmente pulite che ospitano flora e fauna molto varie, tra cui i rari delfini del Gange, i gaviali e ben 8 specie di tartarughe.

Henry Salt-05.jpg
Il fiume Gomti presso Jaunpur all'inizio dell'800
Il fiume Gomti nasce da una riserva idrica nella zona occidentale dello stato dell’Uttar Pradesh, che attraversa per lungo prima di sfociare, dopo circa 900 km, nel Gange.
La sua portata è piuttosto irregolare in quanto dipende principalmente da piccole sorgenti e dalle piogge monsoniche.
L’importanza religiosa del Gomti è abbastanza limitata, mentre maggiore è quella storica, attraversando città dal ricco passato come Lucknow (ancora oggi capitale dell’Uttar Pradesh), Sultanpur e Jaunpur (alcuni secoli fa capitali di piccoli ma ricchi principati mussulmani).
Piccola curiosità, lungo le sponde di questo fiume sono facilmente rinvenibili opercoli di alcune lumache di fiume, chiamati localmente Gomti Chakra e considerati nell’induismo amuleti di buon auspicio per la protezione dei bambini.

File:Mahanadi Rajim.JPG
Il fiume Mahanadi in Chhattisgarh
Il Mahanadi è un fiume di 858 chilometri che scorre nella zona centro-orientale dell’India ed è il corso d’acqua più importante dello stato dell’Orissa.
Come gli altri fiumi del centro del paese che non sgorgano da ghiacciai di montagna, il Mahanadi è stagionale e si forma dalla confluenza di numerosi rivoli, quindi è difficile individuare il punto preciso da cui far partire il suo percorso, che comunque si trova tra le colline dello stato del Chhattisgarh.
Di scarso interesse religioso, il Mahanadi (letteralmente grande, maha, fiume, nadi) storicamente è stato sfruttato per fini commerciali sfociando, con un vasto delta, presso alcuni centri urbani che in passato erano fiorenti porti, come Cuttack e Sambalpur.
Fino a metà del secolo scorso infatti la parte finale del Mahanadi era interamente navigabile per quasi 200 chilometri, permettendo quindi un rapido trasporto delle merci che arrivavano dal mare verso il centro-nord del paese, ma successivamente con la costruzione della diga di Hirakud terminata nel 1957, la navigabilità del Mahanadi venne compromessa e limitata ormai al solo delta ed alla grande riserva d’acqua creatasi con la diga.
Costruzione della diga che, seppur abbia portato numerosi disagi e controversie, si sta rivelando estremamente utile nel tenere sotto controllo le periodiche e devastanti inondazioni che in passato avevano fatto guadagnare al Mahanadi il poco edificante titolo di “Dispiacere dell’Orissa”.

Il fiume Son è il secondo tributario meridionale del Gange dopo lo Yamuna, con una lunghezza di circa 784 chilometri.
La sorgente si trova ad Amarkantak, tra le colline del Madhya Pradesh, non molto lontano da dove sgorga il fiume Narmada, solo che il Son, invece di scorrere in direzione ovest, sale verso nord, entrando in Uttar Pradesh, Jarkhand e Bihar, prima di confluire nel Gange presso la città di Patna.
A causa della sua scarsa profondità ma notevole ampiezza, il Son non è facilmente sfruttabile e rappresenta una discreta sfida dal punto di vista ingegneristico, motivo del numero limitato di dighe e ponti.

Le cascate di Hogennakal sul fiume Kaveri
Come il Godavari ed il Krishna, anche il Kaveri sgorga presso la zona occidentale dell’altopiano del Deccan per andare a sfociare sul lato opposto nel Golfo del Bengala.
Trovandosi però più a sud, dove il cono della penisola indiana si restringe, il Kaveri ha una lunghezza decisamente inferiore, stimata attorno ai 765 km.
Importante corso d’acqua fin dall’antichità, il Kaveri ospita sulle proprie sponde alcuni centri religiosi, storiche cittadine, nonché il primo impianto idroelettrico dell’Asia, costruito nel 1902 per rifornire di elettricità la città di Bangalore.
Anche lo sfruttamento per l’irrigazione è notevole, con la presenza di ben 12 dighe e vari canali.

Nessun commento:

Posta un commento