giovedì 1 dicembre 2016

Gli uccelli più comuni nel nord dell'India, famiglie alcedinidae e coraciidae

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Il martin pescatore dalla gola bianca (halcyon smyrnensis)
L’ordine dei coraciiformes comprende attualmente circa 160 specie di uccelli divisi in 6 famiglie, di cui 2 presenti nel subcontinente indiano: alcedinidae (i martin pescatore) e coraciidae (le ghiandaie).

Alcedinidae
I martin pescatore sono uccelli di piccole e medie dimensioni dotati di piumaggi colorati, grande testa, coda corta e soprattutto un lungo e forte becco, di dimensioni quasi sproporzionate al resto del corpo.
Come dal nome, la maggior parte delle numerose specie (circa 90) si nutre prevalentemente di pesci, ma in generale hanno una dieta piuttosto varia che comprende anche crostacei, rettili, anfibi, molluschi, insetti, ragni ed alcune delle specie più grandi anche altri uccelli o piccoli mammiferi.
In India ne sono presenti ben 12 specie, alcune molto diffuse, altre piuttosto rare e limitate in aree circoscritte.
Il più comune alcedinidae è sicuramente il martin pescatore dalla gola bianca (halcyon smyrnensis), particolarmente diffuso grazie al fatto di non essere strettamente legato all’acqua ed avere quindi un habitat molto vario.
Distintiva è la grande macchia bianca sul petto, che contrasta con il corpo marrone, le ali azzure ed il grande becco rosso.
Anche il suo richiamo in volo è particolare: un forte e ripetuto ke-ke-ke-ke-ke.

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Il martin pescatore comune (alcedo atthis)
Il piccolo martin pescatore comune (alcedo atthis) si può invece incontrare presso vari tipi di specchi d’acqua, sopra i quali vola velocemente col suo caratteristico piumaggio blu brillante.
In realtà in India esistono altre due specie dai colori molto simili, il martin pescatore di Blyth (alcedo hercules) ed il martin pescatore dalle orecchie bianche (alcedo meninting), ma il loro areale è circoscritto e sono piuttosto rari.

Molto comune è invece il martin pescatore bianco e nero (ceryle rudis) distinguibile facilmente grazie al piumaggio da cui prende il nome e dotato di un piccolo ciuffo nella parte posteriore del capo.
Molto caratteristica, e facilmente osservabile, è la tecnica di pesca: con un veloce battito d’ali compie un “spirito santo” (cioè rimane fermo, sospeso in volo), a circa un paio di metri dalla superficie dell’acqua, quindi una volta individuata la preda, interrompe il battito d’ali e si lascia cadere in picchiata con il lungo becco nero aperto.

Il martin pescatore dalla cresta (megaceryle lugubris)
Decisamente più raro ma altrettanto distintivo è il martin pescatore dalla cresta (megaceryle lugubris), anche lui totalmente bianco e nero, seppur più striato rispetto al precedente, di dimensioni ben maggiori (41 cm contro 31) e dotato di una cresta piuttosto evidente, oltre che di una macchiolina arancione sul collo dei maschi, decisamente meno osservabile.
Abita prevalentemente le colline e le montagne himalayane fino ai 3.000 metri di altitudine, dove frequenta fiumi dalla corrente veloce ed ampi torrenti, sia in aree aperte che foreste, e lo si può spesso osservare posato su grandi massi vicino ai fiumi.

Un ultimo martin pescatore facilmente avvistabile nel nord dell’India (noi lo incontrammo tra i laghetti del grande giardino botanico di Kolkata, n.d.r.) è il martin pescatore dal becco a cicogna (pelargopsis capensis), simile al più comune martin pescatore dalla gola bianca, ma di maggiori dimensioni (38 cm contro 28), con il dorso d’un blu più intenso, il collare bianco ed il basso ventre arancione, mentre il becco, nonostante il nome, è quasi identico a quello degli altri martin pescatore, solo leggermente più robusto.

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Il martin pescatore dal becco a cicogna (halcyon capensis)
Coraciidae
Come gli altri uccelli dell’ordine coraciiformes, gli appartenenti alla famiglia coraciidae assomigliano per struttura fisica ai corvi (dal greco corax), con grandi teste e becchi, e corpo compatto.
Le ghiandaie assomigliano ai corvi anche per la taglia, ma se ne distaccano notevolmente per quanto riguarda il piumaggio, di solito molto colorato, blu o verde o rosato.
Bisogna anche ricordare che, nonostante le somiglianze, i veri corvi fanno parte della famiglia dei corvidae, ordine passeriformes, di cui fanno parte anche altri uccelli chiamati comunemente ghiandaie.
Delle 12 specie mondiali, ben 3 si possono incontrare in India con la ghiandaia marina indiana (coracias benghalensis) estremamente diffusa ovunque, nelle campagne ma anche in città, dove è facile osservarla appollaiata su qualche punto di osservazione, in cerca delle sue numerose prede, praticamente tutti gli animali e gli insetti di piccole dimensioni.
Il colore azzurro, bordato di blu, delle ali, chiaramente visibile in volo, lo rendono un uccello molto facile da riconoscere.
La ghiandaia marina eurasiatica (coracias garrulus) è invece decisamente più rara e la si può incontrare in India, solo di passaggio, in primavera o autunno, nelle zone più occidentali
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La ghiandaia marina indiana (coracias benghalensis)
Anche la ghiandia marina orientale (eurystomus orinetalis) non è molto diffusa e possiede un areale molto frammentato, nella parte orientale della penisola indiana.

Forma e dimensioni sono simili alle due precedenti, dalle quali si distingue per un piumaggio più scuro, verde-blu, il becco arancione, invece che nero, e per le due distintive macchie sulle piume primarie, osservabili in volo, che ricordano la forma del dollaro, da cui il nome inglese dollarbird.

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