mercoledì 28 dicembre 2016

Gli uccelli più comuni nel nord dell'India, famiglie didaeidae ed estrildidae

Il beccafiore beccochiaro (dicaeum erythrorhyncos)
Gli uccelli delle famiglie dicaeidae ed estrildidae sono accomunati dalle piccole dimensioni.
I primi si nutrono prevalentemente di nettare, bacche ed insetti, ed in italiano vengono chiamati beccafiore, mentre i secondi hanno una dieta prevalentemente granivora e sono caratterizzati da becchi corti e tozzi.

Famiglia Dicaeidae
Gli appartenenti alla famiglia dicaeidae non sono uccelli molto comuni da avvistare in India, nonostante alcuni abbiano areali piuttosto estesi.
Probabilmente il più diffuso è il beccafiore beccochiaro (dicaeum erythrorhynchos), un anonimo uccellino di 8 centimetri, col dorso marrone ed il ventre bianco, con unica caratteristica fisica evidente il becco rosato.
Il suo areale comprende quasi tutto il subcontinente escluse le aree occidentali ed è forse questa la differenza maggiore con il beccafiore disadorno (dicaeum concolor), che fisicamente è pressoché identico al beccochiaro ma con il becco scuro, ed il cui areale è ridotto al nord-est nell’India settentrionale, mentre a sud si trova all’interno della costa occidentale.

Il beccafiori igneo (dicaeum ignipectus)
Lungo l’arco himalayano il beccafiori più diffuso e meglio distribuito è il beccafiore pettoigneo (dicaeum ignipectus), un uccellino di appena 7 centimetri, il cui maschio è dotato di un gradevolissimo piumaggio blu nella parte superiore e crema in quella inferiore.
Caratteristica, da cui i nomi latino ed italiano, è la macchia rossa sul petto, seguita da una striscia blu in mezzo al ventre.

Famiglia Estrildidae
In India si possono incontrare 7 specie di uccelli della famiglia degli estrildidae, divisi in due generi, amandava e lonchura, seppur talvolta la lonchura malabarica venga ascritta al genere euodice.
Quasi tutte le specie sono piuttosto diffuse e comuni da osservare, purtroppo spesso anche all’interno di gabbie, essendo tra gli uccelli più graditi come animali domestici, grazie alle loro piccole dimensioni ed i particolari piumaggi.
Il bengalino verde (amandava formosa)
Bisogna anche notare che quelli che vengono venduti per le strade del subcontinente sono spesso colorati artificialmente.
Per fortuna, grazie al loro elevato numero, questo non incide sul loro stato di conservazione e l’unico decisamente raro è il bengalino verde (amandava formosa) la cui scarsità è dovuta alla diminuzione dell’habitat a lui favorevole.
Nonostante le piccole dimensioni ed i piumaggi apparentemente simili, gli estrildidae sono facili da riconoscere, anche grazie alle loro abitudini gregarie, muovendosi di solito in piccoli gruppi anche di specie diverse, permettendo utili confronti.

Il bengalino moscato, o comune (amandava amandava)
Genere Amandava
Del genere amandava fanno parte due specie di uccelli indiani, il già citato e raro bengalino verde ed il bengalino moscato, o comune (amandava amandava), un uccello di 10 centimetri, il cui maschio è dotato di un appariscente piumaggio rosso su quasi tutto il corpo, escluse le ali ed il sottocoda marroni; caratteristici sono anche i puntini bianchi presenti sulle ali e sul ventre.
La femmina è leggermente meno appariscente, ma dotata comunque di un piumaggio molto gradevole e distintivo: testa e dorso sono grigi, mentre il ventre è bianco-crema, ma l’occhio è rosso contornato di nero, le ali sono marroni con due striscie trasversali di puntini bianchi e la coda rossa con terminale nero.

Genere Lonchura
Il becco di piombo (lonchura malabarica)
Gli appartenenti al genere lonchura si distinguono per la mancanza di dimorfismo sessuale, ma su 5 specie ben 3 sono presenti con differenti sottospecie.
Il più diffuso è probabilmente il becco di piombo (lonchura malabarica), un uccello di 10 centimetri, dotato di un piumaggio abbastanza anonimo, marrone sul dorso, bianco sul ventre, con qualche striatura avvicinandosi alla coda, bordo delle ali nero, groppa bianca e coda nera.
Caratteristico è il tozzo becco grigio-piombo.
Il suo areale comprende tutto il subcontinente indiano, escluso l’arco himalayano ed il nord-est, dove abita macchie aperte e asciutte, coltivazioni e praterie, spesso vicino a centri urbani.
Areale e diffusione simili sono quelli del domino, o munia pettosquamato (lonchura punctulata), di colore marrone, castano sul viso, con piccole macchiette più chiare sul dorso ed il ventre a scaglie bianco-marroni.

Il domino o munia pettosquamato (lonchura punctulata)
Leggermente più raro è il passero striato, o munia groppabianca (lonchura striata), a causa di un areale piuttosto ridotto e frammentato.
Abbastanza diffuso al sud, nel nord abita il nord-est e la parte orientale dell’Himalaya, cui si aggiunge una popolazione stanziale nei pressi della capitale Delhi.

Le tre sottospecie presenti in India sono abbastanza simili e si distinguono per le tonalità di marrone su testa, dorso, ali e coda, mentre il ventre è bianco, grigiastro in una sottospecie, e tutte possiedono la distintiva groppa bianca.

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