giovedì 8 dicembre 2016

Gli uccelli più comuni nel nord dell'India, passeriformes, famiglie alaudidae e laniidae

L'allodola passerina capinera (eremopterix nigriceps)
Alaudidae
La famiglia degli alaudidae comprende quasi un centinaio di specie di uccelli chiamati in italiano allodole.
Con una lunghezza variabile tra i 12 ed i 25 centimetri, le allodole sono uccelli di piccole dimensioni, dal piumaggio bruno striato, con piccole macchie bianche e nere, che permettono loro di mimetizzarsi sul terreno, dove si cibano di semi e piccoli insetti, e nidificano.

In India ne sono presenti una ventina di specie, che si incontrano principalmente in aperte campagne semi-desertiche.
Il loro mimetismo e lo stile di vita molto attivo e riservato, rende le allodole uccelli piuttosto difficili da riconoscere ed il piumaggio, spesso molto simile, delle varie specie, crea non pochi problemi nell’identificazione tassonomica.
Anche la distinzione con calandri e pispole, con alcuni dei quali condivide l’habitat, può essere complicata.
Un piccolo aiuto, ma solo per i più esperti, potrebbe arrivare dalla vocalizzazione, molto sviluppata in tutte le specie di alaudidae.

Ciononostante, alcune allodole sono molto diffuse nel subcontinente indiano e con un po’ di pazienza è possibile riconoscerne almeno qualcuna.
L’allodola di macchia ali rosse (mirafra erythroptera) è comune in tutta l’area centrale della penisola, mentre ad est viene sostituita dall’allodola di macchia del’Assam (mirafra assamica) e a sud-est dall’allodola di Jerdon (mirafra affinis).
L’areale è quindi piuttosto indicativo, anche perché, tra queste tre specie, le differenze fisiche sono minime e difficilissime da scorgere sul campo.
La prima, l’allodola di macchia ali rosse è la più chiara, invece la seconda, l’allodola di macchia dell’Assam è la più scura, rendendo quindi l’allodola di Jerdon una via di mezzo tra le due.

Decisamente più riconoscibile ed altrettanto comune in quasi tutto il subcontinente, è l’allodola passerina capocenerino (eremopterix grisea), molto simile ad un passero, ma con una banda nera sugli occhi e intorno al collo, con petto e ventre anch’essi neri.
L’unica specie simile è l’allodola passerina capinera (eremopterix nigriceps), che, come dal nome ha anche il capo nero, mentre quello dell’allodola passerina capocenerino è grigio.
L’areale della seconda è anche limitato alla parte più occidentale e desertica del Rajasthan, seppur sia possibile che vi sia sovrapposizione con la prima.

Molto comune e con un vasto areale è anche l’allodola nana (alauda gulgula), dotata però anche lei di un piumaggio mimetico estremamente simile alle prime tre di cui abbiamo accennato, da cui si disntigue per essere ulteriormente più chiara.

L’areale della comunissima calandrella del Raytal (calandrella raytal) comprende essenzialmente i grandi fiumi del subcontinente, l’Indo, lo Yamuna, il Gange ed il Brahmaputra.
Rispetto alle precedenti risulta ancora più chiara, per mimetizzarsi meglio nel suo favorito habitat sabbioso.

Quattro specie di allodole che si possono incontrare in India hanno una cresta sulla fronte che le rende quindi leggermente più facili da riconoscere.
Anche l’areale aiuta nella distinzione e nel nord-ovest del paese si può incontrare solo la cappellaccia (galerida cristata).

Tephrodornis pondicerianus Hardwicke.jpg
L'averla boschereccia comune (tephrodornis pondicerianus)
Laniidae
Della famiglia dei laniidae fanno parte circa una trentina di specie di uccelli chiamati in italiano averle.
Generalmente di piccole dimensioni, le più grandi tra quelle indiane non superano i 25 centimetri, sono uccelli predatori che si cibano di insetti e piccoli vertebrati.
Una loro caratteristica, che spesso ne indica la presenza, è quella di impalare le proprie vittime su spine e rami (ma spesso anche filo spinato), per poter sminuzzare le prede e conservarle nel caso non vengano consumate completamente.
Da questa abitudine deriva il nome della famiglia, dal latino lanius, che significa macellaio.

In India ne sono presenti più di una dozzina di specie e seppur circa la metà abbiano areali molto circostritti in piccole aree sperdute, altre sono invece molto facili da incontrare e non troppo difficili da riconoscere.
Probabilmente la più diffusa è l’averla dorsobaio (lanius vittatus), dotata di una banda nera sugli occhi, capo e dietro del collo grigi, ventre bianco, dorso castano ed ali nere.
Questo piumaggio, all’apparenza distintivo, viene condiviso con altre due specie, l’averla di Birmania (lanius colluroides) e l’averla maggiore dorsorossiccio (lanius schach), ma la prima è presente solo in una piccola area orientale dell’India al confine con la Birmania, mentre la seconda, con la quale condivide un’ampia distribuzione su tutto il subcontinente, ha dimensioni decisamente maggiori (18 centimetri l’averla dorsobaio, 25 quella dorsorossiccio), con il dorso sia grigio che castano, in base alle tre sottospecie.
Questo può far assomigliare l’averla dorsorossiccio alla averla dorsogrigio (lanius tephronotus), la cui tonalità di grigio è però decisamente più scura ed avendo abitudini più montane il suo areale è limitato all’arco himalayano.

L’averla meridionale (lanius meridionalis) è piuttosto diffusa nel nord e a occidente, e si distingue abbastanza facilmente per il piumaggio grigio, nero e bianco, sprovvisto quindi di tonalità castane presenti nelle specie precedenti.


Infine, diffusa in tutto il subcontinente è l’averla boschereccia comune (tephrodornis pondicerianus), di piccole dimensioni, appena 16 centimetri, dotata di distintivi baffetti intorno al becco e con abitudini leggermente più arboricole, frequentando piccole giungle di acacia e macchie di foresta, ma anche parchi e giardini.

Nessun commento:

Posta un commento