domenica 22 gennaio 2017

Breve cenno al dio Ganesha

Gajanan20120901 182954.jpgGanesha è il figlio di Shiva e Parvati ed una delle divinità indù più amate, simbolo di prosperità e saggezza.
La sua caratteristica fisica più evidente è l’avere la testa di un elefante, a causa di un noto episodio mitologico, narrato con diverse sfumature in numerosi testi.
Semplificando, un giorno Parvati, durante un’assenza di Shiva, decise di fare un bagno in un laghetto e per avere un po’ di intimità, dalla polvere di curcuma che usava per lavarsi, creò un ragazzo che mise a farle la guardia.
Quando Shiva tornò, non riconobbe il “figlio” in questo strano ragazzo, e siccome non lo faceva passare, intavolò con lui una discussione, che terminò tagliando la testa al povero Ganesha.
Quando Parvati venne a sapere dell’accaduto, ordinò a Shiva di riportarlo in vita, ma questo fu possibile solo a patto di mettere sul collo di Ganesha la testa del primo animale rivolto verso nord che Shiva avesse incontrato; ed il caso volle che fu un elefante.

Da questo deriva la relazione tra Ganesha e la prosperità essendo l’elefante considerato fin dall’antichità simbolo di abbondanza e ricchezza.
In questo aspetto viene spesso raffigurato insieme a Lakshmi, anche lei dea della prosperità, e le loro immagini si trovano spesso sia in India che in Nepal, all’ingresso di negozi ed attività commerciali, sotto alla scritta sanscrita Shubh Labh, letteralmente Buon Profitto.
Non è un caso che l’area dove il culto verso Ganesha è particolarmente sentito è quella di Bombay, capitale economica dell’India.

La proverbiale saggezza di Ganesha deriva invece dall’essere stato lo scriba del poema Mahabharata, dettatogli dal rishi Vyasa, e per questo motivo spesso viene raffigurato con un libro in mano.
Sempre legato a questo aspetto di scriba, altra caratteristica fisica evidente è l’avere una zanna spezzata, in quanto la piuma che stava usando si ruppe e per non interrompere il lavoro, si staccò una zanna e la usò per scrivere.

Tra le altre qualità che gli vengono attribuite, Ganesha viene considerato colui che rimuove gli ostacoli, capacità che condivide con il dio scimmia Hanuman, seppur vi sia una certa differenza, in quanto Ganesha viene invocato prima di intraprendere un’attività per evitare che si verifichino problemi, ma se ciò avviene, allora si invoca Hanuman.
Per questo motivo Ganesha viene considerato il Signore del Buon Inizio ed a lui sono spesso dedicati i versi introduttivi di preghiere e canti.

Come molte divinità indù, Ganesha possiede un veicolo animale, un topo, che rappresenta l’ego umano che Ganesha tiene perfettamente sotto controllo.

Seppur non esistano pellegrinaggi specifici in suo onore, sparsi nel subcontinente indiano sono molto numerosi i templi dedicati a Ganesha.
Come già accennato, l’area di Bombay e lo stato del Maharashtra sono considerati una roccaforte del culto di Ganesha ed è in queste zone che viene celebrata con particolare fervore la festa principale del dio, Ganesha Chaturthi, che cade tra Agosto e Settembre e dura ben dieci giorni.

In Nepal, si segnalano 4 templi dedicati a Vinayak, altro nome di Ganesha, situati nei punti cardinali della Valle di Kathmandu.

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