mercoledì 25 gennaio 2017

Il racconto Suar

Suar, letteralmente maiale, è un racconto di Harishankar Parsai dove viene mostrato, con leggero umorismo, l’attitudine spocchiosa ed ipocrita delle classi medio-alte.
In particolare vengono illustrati gli obsoleti costumi relativi al matrimonio, con il personaggio narrante, Parsai stesso, che funge da intermediario per combinare il matrimonio tra i figli di due suoi conoscenti.

Qualche giorno fa ho portato il signor Chaubey a casa del signor Pandey.
Il motivo era discutere del matrimonio tra il figlio di Chaubey e la figlia di Pandey.
Eravamo seduti nella veranda della casa. La ragazza aveva servito il thé e se ne era andata. Così Chaubey aveva potuto vederla.
La casa era quella ancestrale di Pandey, situata in un vecchio quartiere, un quartiere sporco. Dalla veranda si potevano vedere i cumuli di spazzatura, mentre lì vicino circolavano file di maiali.
Chaubey stava guardando tutto questo e gli stava venendo nausea.
Disse in inglese “Orribile! Come circolano i maiali vicino alla casa!”
Io volevo dire ancora due-tre cose, ma ce ne andammo.

Dopo qualche giorno incontrai di nuovo Chaubey.
Questi mi disse “Amico, la ragazza va bene, ma la casa di Pandey si trova in una zona sporchissima. Ci sono i maiali che girano intorno. Orribile!”.
Io gli dissi “Ma a te cosa interessa di quella casa? Dopo il matrimonio la ragazza verrà in casa tua, no?”.
Chaubey mi rispose “Mio figlio ogni tanto dovrà andare a casa dei suoceri! Non avrò anch’io una relazione con loro? La cosa che odio più di tutto sono quei maiali. Odio quei maiali! (Ripetuto in inglese). Se penso a quella casa, ancora adesso mi viene nausea”.
“Pensaci bene, la ragazza è a posto e anche la famiglia è ok”.
“Su questo sono d’accordo. Ma dovrò andare con la processione di mio figlio davanti alla sua porta e se mi venisse il voltastomaco? Quei maiali! (Di nuovo in sprezzante inglese) Non li posso proprio tollerare”.
“In ogni caso – gli dissi – il signor Pandey ti darà parecchio”. (Intendendo la dote che la famiglia della donna paga a quella del marito)
Lui mi rispose “Cosa darà? Giusto quelle 15-20 mila rupie”.
“Eh no... Mi ha detto che te ne darà 50 mila. Gioielli a parte. D’altronde ha solo una figlia”.
Chaubey iniziò a pensare. Aveva bisogno di un po’ di tempo nel passare dai maiali alle rupie.
Quindi chiacchierammo ancora un po’ e alla fine mi disse “Se tu fai così tanta pressione e sei così sicuro, allora va bene, fissa il matrimonio”.

Il giorno stabilito Chaubey, arrivando in pompa magna con la processione del figlio, si presentò sulla porta di casa di Pandey.
Proprio sull’uscio, Pandey gli diede 15 mila rupie, quindi Chaubey si andò a sedere sotto il tendone e si mise ad osservare i rituali del matrimonio; intanto aspettava che arrivasse il vassoio con le altre 35 mila rupie.
Ma proprio in quel momento entrò un maialino.
Due-tre persone cercarono di mandarlo via con dei piccoli bastoni, ma il maialino girava all’impazzata senza riuscire a trovare un via di fuga.
All’improvviso si diresse verso Chaubey, con le persone dietro che lo inseguivano.
Ma Chaubey disse “Lasciatelo stare. I maialini sono bellissimi. Molto dolci (in inglese)!”, e iniziò ad accarezzare il maialino, che gli stava accanto tranquillo.

Sorpreso da questo cambiamento nel suo atteggiamento, mi accorsi che in realtà Chaubey era solo molto felice perché stava arrivando il vassoio con le 35 mila rupie...

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