giovedì 5 gennaio 2017

Breve cenno alla storia della letteratura hindi, II parte

Il poeta Bihari rende omaggio a Radha e Krishna
Riti Kal (1700-1900)
Il termine riti significa procedura, metodo e viene attribuito ai due secoli di letteratura hindi in cui venne dato più risalto all’aspetto teorico della poesia ed alla sua forma, piuttosto che ai contenuti.
Molte opere erano ancora legate al movimento Krishna bhakti, ma spostando l’enfasi dalla totale devozione verso l’aspetto eroico della divinità.
Probabilmente l’opera più importante di questo periodo è il Bihari Satsai, i settecento versi di Bihari, un poeta che in realtà visse qualche anno prima, 1595-1663, ma la cui opera viene considerata appartenente a questo periodo letterario.
I suoi distici, molto curati nella metrica, sono infatti improntati non solo sulla devozione, ma anche sulla morale e l’amore fisico.

Sebbene quindi la produzione letteraria di questo periodo non fu particolarmente originale, durante il Riti Kal si verificarono due importanti cambiamenti nella letteratura hindi.
Il primo fu l’affermarsi dei caratteri devnagari, su quelli locali e persiani, con le prime stampe devnagari pubblicate già nel 1795.
Verso la fine del XIX secolo invece, comparirono le prime opere in prosa, con la composizione di alcuni romanzi nel 1886 e 1888.

Adhunik Kal (1900-presente)
Il periodo moderno vide innanzitutto un sempre maggior numero di opere in prosa, che diversificò molto la produzione e gli argomenti, con romanzi, racconti, commedie e saggi, improntati al realismo ed a descrivere la società, piuttosto che su favole e mitologia sui quali si era basata fino ad allora la letteratura hindi.
Il maggior esponente della prosa realistica indiana fu sicuramente Premchand, la cui vasta produzione comprende 15 romanzi, circa 250 racconti, 5 commedie, 2 saggi ed un gran numero di traduzioni di autori stranieri.
Successivamente, dal 1950-60, si affermò e distinse anche uno stile ironico, dove gli autori si dedicarono alla descrizione della società ma con sarcasmo e talvolta un certa dose di umorismo.

Per quanto riguarda la produzione di poesie, l’Adhunik Kal viene tradizionalmente diviso in tre periodi: il Dwiwedi Yug, l’era di Dwiwedi, dal 1900 al 1918; il Chhayavaad Yug, l’era del romanticismo, dal 1918 al 1937; e l’Adhunik Sahitya, modernismo, successivo al 1937.

Mahavir Prasad Dwiwedi (1864-1938) ebbe un ruolo fondamentale nello stabilire la moderna lingua hindi in poesia e soprattutto ad ampliare gli argomenti accettabili al suo interno, al di là dei tradizionali devozione ed amore.
In particolare Dwiwedi si impegnò e cercò di diffondere una poesia basata anche sul nazionalismo e le riforme sociali.

Il breve romanticismo moderno indiano, Chhayavaad, venne dapprima accolto con favore da critica e pubblico, ma ben presto mostrò i suoi limiti, in particolare l’uso di un linguaggio esageratamente decorativo e romantico, completamente fuori dal contesto sociale di quegli anni.

Dopo il più o meno fallito esperimento romantico, la poesia hindi tornò quindi ad interessarsi all’attualità ed al sociale, spinta anche dagli sconvolgimenti storico-politici di quel periodo, con l’indipendenza dell’India nel 1947.

Figura di spicco di questo periodo fu Gajanan Madhav Mukhtibodh (1917-1964) le cui opere, basate su marxismo, socialismo ed esistenzialismo, vengono inquadrate all’interno dello sperimentalismo, prayogvaad, e del progressismo, pragativaad, che saranno le basi del modernismo attuale.

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