sabato 21 gennaio 2017

I siti indiani protetti dall'UNESCO, VI parte

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Il Chhatrapati Shivaji Terminus di Mumbai
Questi ultimi 3 siti indiani protetti dall’UNESCO sono accomunati da almeno tre fattori: prima di tutto sono i più recenti storicamente; secondo, dall’essere monumenti viventi, visto che svolgono ancora oggi le funzioni per le quali sono stati costruiti; terzo, pur trovandosi in territorio indiano sono stati creati da stranieri.
Si tratta del terminal ferroviario Chhatrapati Shivaji (precedentemente Victoria Terminus) di Mumbai, di un gruppo di 3 treni “giocattolo” (a scartamento ridotto) che portano in località di villeggiatura, e gli edifici costruiti dall’architetto Le Corbusier nella città di Chandigarh.

Il Chhatrapati Shivaji Maharaj Terminus è una stazione ferroviaria di Mumbai costruita nel 1887 per commemorare il Giubileo d’Oro della regina Vittoria (da cui il nome originale Victoria Terminus), in stile neogotico vittoriano ed italiano, con elementi moghul.
La sua costruzione richiese quindi un doppio sforzo, ingegneristico, per il grande e complesso sistema di snodo ferroviario, ed artistico, per produrre un’opera di buon gusto.
Il risultato è positivo sotto entrambi i punti di vista: la stazione è ancora oggi perfettamente funzionale e sede delle ferrovie indiane del centro del paese, mentre l’edificio in sé viene costantemente ammirato ed apprezzato, fino a diventare uno dei monumenti simbolo della città.

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Una delle curve a spirale della Darjeeeling Himalayan Railway
Sempre grazie all’ingegno degli inglesi, oltre all’estesa rete ferroviaria nazionale a scartamento standard (1.435 mm), in India sono presenti alcune tratte a scartamento ridotto, per raggiungere stazioni collinari di villeggiatura.
Di queste, 3 sono state raggruppate nel sito UNESCO chiamato Mountain Railways of India: la Darjeeling Himalayan Railway, inaugurata nel 1881, la Nilgiri Mountain Railway, completata nel 1908, e la Kalka-Shimla Railway, operativa dal 1910.
Oltre all’ammirabile capacità ingegneristica nella realizzazione, notevoli sono anche i paesaggi collinari che vengono attraversati, da cui deriva la forzata scelta di utilizzare scartamenti ridotti per permettere ai treni un’insospettata agilità per arrampicarsi lungo le colline.

La Darjjeling Himalayan Railway copre un percorso di 88 km, dalla città di Siliguri fino a Darjeeling, sulle montagne dello stato indiano del Bengala Occidentale, passando quindi da 100 e ben 2.200 metri di altitudine.
Lo scartamento è decisamente ridotto, soli 610 mm, a causa della notevole ripidità del percorso, lungo il quale sono presenti numerose curve a spirale (di cui 3 attraversate ancora oggi), nonché 4 regressi, in cui il treno inverte la direzione di marcia per superare curve troppo strette.

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Fotografia dei primi del '900 della Nilgiri Mountain Railway
La Nilgiri Mountain Railway si trova nello stato indiano del Tamil Nadu e collega la città di Coimbatore a circa 400 m s.l.m., con la stazione collinare di Udhagamandalam a 2.200 metri di altitudine.
Il percorso di 46 km sfrutta un binario a scartamento metrico ed è composto da più di un centinaio di curve, 16 tunnel e ben 250 ponti.
Per ovviare alle notevoli pendenze, la Nilgiri Mountain Railway usa un sistema a cremagliera, unico nel subcontinente indiano.

La Kalka-Shimla Railway collega la città di Kalka, nello stato dell’Haryana a circa 650 m s.l.m., con Shimla (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/09/la-citta-di-shimla.html), in passato capitale estiva del governo inglese in India, situata sulle colline dell’Himachal Pradesh a circa 2.000  metri di altitudine.
Lungo il suo percorso di 96 km, la ferrovia a scartamento ridotto (762 mm) attraversa al momento 102 tunnel, supera più di 800 ponti e compie ben 919 curve, di cui la più stretta con un’angolatura di appena 48 gradi.

Riconoscendo la scarsa efficienza dei sistemi a scartamento ridotto, le ferrovie indiane da alcuni anni hanno iniziato il Project Unigauge, per uniformare lo scartamento di tutti i binari indiani, attualmente diviso in 4 misure.
Questo progetto però chiaramente non comprende le 3 ferrovie del sito UNESCO appena descritte, alle quali si aggiungono la Matheran Hill Railway lunga 20 km, nello stato del Maharashtra, e la Kangra Valley Railway di 164 km, in Himachal Pradesh, per salvaguardarne l’originalità e poterle in futuro inserire tra i monumenti protetti.

L’ultimo sito indiano sotto la protezione dell’UNESCO, riconosciuto nel Luglio 2016, è dedicato al lavoro dell’architetto svizzero-francese Le Corbusier, per il suo contributo al modernismo, e si tratta in totale di 17 opere sparse in 7 paesi: Argentina, Belgio, Francia, Germania, Giappone, India e Svizzera.
In India Le Corbusier fu molto attivo in due città, Ahmedabad, con 5 edifici costruiti secondo suoi progetti, ma soprattutto la città di Chandigarh (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/10/la-citta-di-chandigarh.html), la cui costruzione gli venne affidata dal primo ministro Nehru nel 1950.
Oltre alla funzionale planimetria, Le Corbusier fornì la città di numerosi edifici e monumenti, tra i quali spicca il Chandigarh Capitol Complex, un complesso che ospita 3 grandi palazzi, 3 monumenti ed un piccolo lago.
I 3 edifici principali, che fanno parte del sito UNESCO, sono: il Palazzo dell’Assemblea, il Secretariat e l’Alta Corte degli stati del Punjab e dell’Haryana, di cui Chandigarh è capitale.

Tutti questi 3 grandi palazzi sono costruiti seguendo i principi del modernismo e seppur il risultato sia quindi piuttosto freddo, si possono sicuramente apprezzare le innovative soluzioni stilistiche nonché la funzionalità, essendo ancora oggi sede di importanti uffici governativi.

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