martedì 3 gennaio 2017

I luoghi migliori per avvistare gli uccelli nel nord dell'India

Immagine satellitare dell'Aprile 2008 che mostra la copertura forestale dell'India
Sebbene l’osservazione degli uccelli in India sia un’interessante attività praticabile ovunque, anche nelle grandi città, alcune zone offrono condizioni particolarmente favorevoli all’avifauna, che quindi è presente con notevole varietà.

Nella zona centro-meridionale dell’India del nord, le aree migliori sono le ampie foreste custodite all’interno dei grandi parchi nazionali, dove anche gli uccelli beneficiano degli sforzi per conservare gli habitat originali.
Il luogo con la più alta concentrazione di specie differenti è senza dubbio il Keoladeo Ghana National Park, nei pressi della città di Bharatpur, in Rajasthan (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/02/bharatpur.html).
In particolare durante i mesi invernali, gli ampi specchi d’acqua formatisi dopo il passaggio del monsone, si riempono letteralmente di uccelli migratori che scendono a nidificare, ma durante tutto l’anno la zona ospita un’avifauna estremamente varia.
Oltre a questo, un altro motivo che rende questa riserva ornitologia particolarmente apprezzata è la possibilità di visitarla a piedi o in bicicletta, grazie alle dimensioni ridotte e l’assenza di grandi predatori, a causa dei quali negli altri parchi naturali indiani le visite avvengono a bordo di jeep, mezzo non proprio adatto al birdwatching.
Decisamente migliori, da questo punto di vista, sono i popolari safari a dorso di elefante, seppur i trattamenti a cui vengono sottoposti questi meravigliosi pachidermi durante l’addestramento, dovrebbero far rabbrividire chiunque, non solo gli amanti della natura.

Nelle regioni del nord dell’India occupate dalla catena dell’Himalaya, le grandi foreste quasi incontaminate ospitano un numero sorprendentemente alto di uccelli di diverse tipologie e seppur esistano notevoli differenze stagionali, sono ben frequentate in ogni periodo dell’anno.
Il periodo migliore è sicuramente la primavera, con la natura che si risveglia dopo il lungo torpore invernale (sulle montagne sopra i 2.000 metri può fare molto freddo); la calda estate è anch’essa un buon periodo, seppur alcune specie possano ritirarsi a maggior altitudini ed essere quindi più difficili da avvistare; la stagione delle piogge porta chiaramente numerosi disagi anche agli uccelli, la cui osservazione però è sempre interessante, grazie alla concentrazione della vita aviaria in quei rari momenti di luce in cui non piova (ad esempio, dopo non infrequenti acquazzoni di più di 24 ore, appena smette di piovere i boschi pullulano letteramente di versi di specie d’ogni tipo); anche in inverno gli uccelli concentrano le loro attività durante le poche ore di luce e di sole, e seppur alcune specie si facciano decisamente più schive, è anche possibile avvistare qualche esemplare più raro, spinto spesso nei pressi di villaggi in cerca del cibo che col freddo nelle foreste può scarseggiare.

La zona occidentale del nord dell’India è occupata dagli stati indiani dell’Uttarkhand, dell’Himachal Pradesh e del Kashmir, dove gli splendidi panorami di montagna sono da tempo apprezzate mete turistiche.
L’Uttarkhand è noto per alcuni templi indù piuttosto importanti, spesso situati su remote montagne, e per raggiungere i quali si attraversano varie tipologie di foreste ed habitat frequentati quindi da numerose specie aviarie.
A questo riguardo merita una citazione il pellegrinaggio alla sorgente del Gange (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/08/pellegrinaggio-alla-sorgente-del-gange.html), iniziando dalla cittadina sacra di Rishikesh, tra verdeggianti colline a poche centinaia di metri di altitudine, fino a Gangotri, paesino sacro situato invece a circa 3.200 m s.l.m., per poi continuare, al di sopra del limite degli alberi, lungo il trekking di 18 chilometri, che porta alla grotta dalla quale sgorga il Gange a 4.000 metri di altitudine.

Nello stato dell’Himachal Pradesh i più noti paesaggi di montagna sono quelli che si sviluppano lungo la Kullu Valley, partendo dalla verdeggiante cittadina di Mandi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/02/mandi.html) a circa 800 m s.l.m. e risalendo il fiume Beas fino a Manali a 2.000 metri di altitudine.
Qui sono presenti molti piccoli villaggi di montagna nelle foreste dei quali vivono e si possono avvistare numerose specie di uccelli: la Valle di Parvati, il paesino di Naggar ed i dintorni di Manali propongono tutti vari tipi di accomodamento, spesso in contesti naturali molto adatti al birdwatching.
Altro piccolo paradiso turistico ed ornitologico, specialmente in primavera, è l’area nei pressi di Dharamsala e McLeodganj (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/09/luoghi-sacri-buddisti-xi-parte.html), in particolare la collina di Dharamkot sopra il paesino di Bhagsu.

Le montagne del Kashmir sono leggermente diverse geograficamente e climaticamente dai due stati precedenti e dal resto dell’Himalaya, ed ospitano quindi un’avifauna molto particolare.
Nella zona occidentale sono presenti ampie vallate e grandi foreste di conifere, che rendono questa parte della catena himalayana piuttosto simile alle Alpi, mentre il Ladakh, la zona orientale del Kashmir, è un’altopiano desertico, estensione geografia del Tibet.

Nella parte orientale dell’Himalaya indiano, stretto tra il Nepal ed il Bhutan, si trova lo stato montano del Sikkim (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/10/lo-stato-indiano-del-sikkim.html) le cui sterminate foreste ospitano un gran numero di specie di uccelli.
La zona meridionale del Sikkim confina con il Bengala Occidentale, dove si trova la rinomata cittadina di Darjeeling, famosa per le piantagioni di thé ed i panorami sul vicino Kangchenjunga, la terza montagna più alta al mondo con 8.586 metri.
Come per l’area occidentale dell’Himalaya, tutte queste zone di colline e montagne, seppur talvolta leggermente urbanizzate, sono dei paradisi per ornitologi professionali ed amatoriali.

Considerando le dimensioni e la quantità di specie di uccelli, probabilmente la zona migliore dell’India è il nord-est, occupato da 7 piccoli stati alquanto remoti e caratteristici (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/10/lindia-nord-orientale-i-parte.html).
Geograficamente la parte a nord del Brahmaputra è occupata principalmente dalle montagne più orientali dell’Himalaya, mentre a sud del grande fiume, si estendono colline ricoperte da foreste incontaminate abitate da gruppi tribali.

A questo bisogna aggiungere che queste aree sono considerate tra le più piovose al mondo, tutti fattori che rendono l’avifauna locale particolarmente varia ed attiva.

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