Il Chittorgarh Fort |
Letteralmente il nome significa “La terra dei Re” (da raja,
re, e sthan, luogo), a causa del fatto che storicamente questa regione è
stata divisa in vari principati governati da monarchie indipendenti.
In realtà molti di questi piccoli o grandi regni sono stati
a lungo “vassalli” di più potenti sovranità, come quelle dei vari invasori mussulmani
in epoca medioevale e successivamente l’Impero Britannico, e persero
definitivamente ogni autorità nel 1947 con l’indipendenza dell’India,
l’unificazione del paese e l’abolizione dei titoli nobiliari.
In maniera per certi versi simile a quello che accadde in
Italia, sebbene la suddivisione in piccoli stati fu militarmente un enorme
svantaggio nel contrastare gli invasori stranieri, allo stesso tempo questo
favorì una notevole caratterizzazione culturale, nonché ricchezza artistica.
Grazie a questo, oggigiorno il Rajasthan è uno degli stati
indiani più visitati ed apprezzati dai turisti stranieri, ricco in particolare
di numerosi tipi di fortezze, tanto che forse si potrebbe ribattezzare “La
terra dei forti”.
La maggior parte delle più grandi città rajasthane è
infatti dotata di un forte, di solito con un travagliato passato e di notevole pregio
artistico, ma sono anche numerose le fortezze situate in luoghi più o meno
abbandonati, spesso in aree particolarmente suggestive.
Un gruppo di sei fa parte del sito dell’UNESCO chiamato
“Hill Forts of Rajasthan” e comprende: il Chittorgarh Fort, il Kumbhalgarh
Fort, il Ranthambore Fort, il Gagron Fort, l’Amber Fort ed il Jaisalmer Fort.
I primi 3 sono descritti in questa prima parte, gli altri 3
nella seconda, infine nella terza tratteremo altri 3 forti rajasthani che
meritano senz’altro una menzione.
Il Chittorgarh Fort, situato nell’omonima città, è uno dei
più antichi ed il più esteso tra i forti del Rajasthan.
La sua costruzione fu iniziata nel VII secolo d.C. e rimase
inviolato fino al 1303 quando fu assediato e conquistato dall’allora Sultano di
Delhi, Alauddin Khilji.
Successivamente subì altri due importanti assedi e
sconfitte: il primo nel 1535 da parte di Bahadur Shah, Sultano del Gujarat, il
secondo nel 1567 da parte dell’imperatore moghul Akbar, che danneggiò il forte
a tal punto da decretarne la fine dell’importanza politico-strategica.
A parte saltuarie e parziali occupazioni per servizi
secondari all’interno dell’Impero Moghul, venne sostanzialmente abbandonato
fino ai primi del ‘900 quando l’amministrazione inglese decise di
salvaguardarne il valore artistico.
Che è davvero notevole, visto che, oltre alle possenti mura
lunghe ben 13 km, che delimitano tutto l’altipiano sul quale sorge, sono
presenti: 7 grandi porte, 2 elaborate torri commemorative, numerosi palazzi tra
cui 4 grandi complessi, 19 templi principali e almeno 20 specchi d’acqua, tra
vasche e pozzi di varie dimensioni.
Il Kumbhalgarh Fort deve il nome al suo fondatore, Rana Kumbha,
che regnò sulla regione tra 1433 e il 1468, ed al quale si deve anche la
costruzione della Vijay Stambha, una delle due torri commemorative del forte di
Chittorgarh appena descritto.
Situato sulla cima di una collina a 1.100 m s.m.l., il
Kumbhalgarh Fort è protetto da mura lunghe ben 36 km, considerate le seconde al
mondo in lunghezza dopo quelle che compongono la Grande Muraglia Cinese.
Impressionante è anche il portale d’accesso, protetto da due
tozze torri, mentre all’interno, oltre a vari complessi di palazzi, trovano
posto decine di templi e santuari, di cui molti dedicati ai 24 tirthankar
(profeti), della religione jaina.
Purtroppo si trova in una zona piuttosto remota, lontano
dai più noti centri turistici del Rajasthan, quindi il Kumbhalgarh Fort non
riceve l’attenzione che meriterebbe.
Il Ranthambore Fort, si trova all’interno dell’omonimo
Parco Nazionale, noto per essere uno dei più grandi dell’India e per l’alta
probabilità di avvistare qualcuna delle 64 tigri che lo abitano (al censimento
del 2014).
La costruzione del forte fu iniziata alla fine del X secolo
e fin dai primi anni si rivelò un’importante fortezza nella difesa dell’India centrale
contro le invasioni mussulmane, la prima della quali avvenne già nel lontano
1192 da parte del potente sovrano afghano Mohammed di Ghori.
Da quel momento in poi il forte di Ranthambore è stato
teatro di numerosi assedi e battaglie, finché non fu definitivamente
conquistato dall’imperatore moghul Akbar nel 1569.
Quindi venne affidato alla famiglia reale dei Kachwaha che
regnava dalla città di Amber e si era sottomessa ad Akbar, ed entrò a far parte
dello stato di Jaipur, i cui maharajà lo utilizzarono come base per le
fruttuose battute di caccia nella zona.
Costruito prevalentemente in pietra, artisticamente il
Ranthambore Fort ospita vari palazzi, collegati da sentieri lastricati,
padiglioni, portali e templi, che seppur siano spesso piuttosto danneggiati,
grazie alla posizione nei pressi della giungla ed a numerose aree parzialmente
invase dalla vegetazione, offre degli scorci davvero suggestivi.
Nessun commento:
Posta un commento