martedì 15 marzo 2016

Storia su Nagarjuna

Nagarjuna.gifNagarjuna è una figura storico-mitologica appartenente alle tradizioni buddista, induista e jainista, in particolare viene riconosciuto come uno dei più importanti  alchimisti.
Una breve storia ci racconta della sua prima esperienza.

Quando Nagarjuna decise di imparare l’alchimia, individuò un buon maestro e divenne suo devoto discepolo.
Il guru gli assegnò una stanza vicino alla sua e per molti giorni Nagarjuna lavorò su pratiche preliminari.
Una notte, mentre andava a dormire, Nagarjuna sentì uno strano rumore provenire dalla camera del suo maestro.
Chiedendosi cosa potesse essere, rimase a fissare il muro per un po’ di tempo, finché non si accorse di un piccolo buco.
La sua naturale curiosità ebbe la meglio sul senso di colpa di spiare il proprio guru e si avvicinò al buco.
All’interno egli vide il maestro intento a spalmarsi una specie di pasta sui piedi e una volta finito, prese la sua borsa, il bastone, aprì la finestra e volò fuori!
Nagarjuna rimase sbalordito, ma quando la sua mente riprese a funzionare, cominciò a chiedersi come imparare quel trucco.
Sapeva benissimo che chiederlo direttamente al maestro sarebbe stato inutile ed elaborò un piano.
Aspettò per molte ore finché il guru non fosse tornato, quindi, dopo pochi secondi, si recò davanti alla sua porta e bussò.
Quando il maestro lo fece entrare Nagarjuna gli disse “Guru Ji, sono sopraffatto dal desiderio di servirvi. Per favore lasciate che lavi i vostri venerabili piedi”.
Il guru lo guardò con attenzione, quindi acconsentì solennemente.
Naturalmente si aspettava qualcosa, altrimenti non avrebbe lasciato il buco nel muro affinché Nagarjuna vi guardasse dentro; voleva solo vedere quanta iniziativa avesse il ragazzo e ne fu soddisfatto, ma non volendo che Nagarjuna sapesse cosa pensava, fece finta di nulla.
Dopo aver lavato i piedi del proprio maestro, Nagarjuna si prostrò rispettosamente davanti a lui e tornò in camera sua.
Lì iniziò ad assaggiare ripetutamente l’acqua che era rimasta dal lavaggio dei piedi, per cercare di capire gli ingredienti della pasta magica.
Dopo aver testato a lungo l’acqua, alla fine decise di aver individuato con certezza uno degli ingredienti.
La notte successiva aspettò pazientemente guardando attraverso il buco, finché il maestro si applicò la pasta e volò fuori dalla finestra.
Al suo ritorno Nagarjuna andò di nuovo a lavare i piedi del guru, tornò in camera e dopo ripetuti assaggi individuò un secondo ingrediente.
Così facendo, dopo molte notti, si sentì sicuro di aver trovato la giusta ricetta.
Una notte decise di provarla su se stesso, aprì la finestra...e volò fuori!
Purtroppo, non avendo la formula completa, non andò molto lontano, all’improvviso cadde e si ruppe una gamba.
Spese quindi il resto della notte nella foresta, chiedendosi cosa gli avrebbe detto il maestro quando avesse saputo della sua escursione notturna.
Il giovane e intraprendente alchimista non si sarebbe dovuto preoccupare.

Il guru, infatti, appena apprese la notizia che Nagarjuna era nella foresta con una gamba rotta, andò personalmente a prenderlo e gli disse “Di tutti i miei studenti, tu sei l’unico che ha provato a scoprire il segreto di quella pasta, tu meriti senz’altro di ricevere la mia conoscenza”.

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