Il professor Abdul Kalam (1931-2015) è stato uno scienziato
e l’undicesimo Presidente della Repubblica Indiana.
Grazie ad una spiccata intelligenza e ad un notevole
carisma, il professor Kalam si distinse in entrambi i ruoli, tanto da
guadagnarsi due apprezzati soprannomi: Missile man of India (l’Uomo missile
dell’India) e People’s President (il Presidente della gente).
Nato a Rameswaram, nella punta più meridionale dell’India,
iniziò la carriera accademica presso l’Università di Madras, dove si laureò in
fisica, quindi passò al Madras Institute of Technology per studiare ingegneria
aerospaziale.
Dopo aver prestato servizio presso alcuni centri di
ricerca, nel 1969 fu trasferito presso la prestigiosa ISRO (Organizzazione
della ricerca spaziale indiana), dove fu a capo del progetto di costruzione del
SLV, un razzo vettore per il lancio di satelliti, grazie al quale, tra il 1979
ed il 1983, vennero mandati in orbita i 4 satelliti Rohini (due con successo e
due fallirono), che non furono i primi in assoluto per l’India, ma i primi ad
essere stati lanciati con un mezzo indiano (il precedente satellite indiano
Aryabhata era stato lanciato nel 1975 ma con un razzo vettore russo).
Tra gli anni ’70 e ’90 il professor Kalam sviluppò anche il
Polar Satellite Launch Vehicle, un altro razzo vettore particolarmente avanzato
ed attualmente in uso, grazie al quale, dal 1993 ad oggi, l’India è stata in
grado di lanciare in orbita ben 31 satelliti di vari paesi, con un solo
insuccesso, il primo lancio, ed un imparziale insuccesso, in cui il satellite
non raggiunse l’altezza orbitale desiderata ma fu in grado di correggere
l’errore grazie ad un proprio sistema di propulsione.
A titolo di curiosità, il 23 Aprile 2007, grazie al PSLV,
venne lanciato anche il satellite italiano AGILE, nato da una collaborazione
tra l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica,
l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e diverse università italiane.
Importante ruolo il professor Kalam l’ebbe anche nel IGMDP,
un vasto programma per migliorare le capacità missilistiche dell’India, che
durò più di 25 anni, tra il 1982 ed il 2008, e grazie al quale l’India fu in
grado di testare alcuni potenti sistemi missilistici.
Ma l’impresa che rese il professor Kalam famoso anche agli
occhi dell’uomo comune fu il progetto Pokharan II che nel 1998 porterà
all’esplosione di 5 ordigni nucleari nel sottosuolo del Rajasthan.
Sebbene il professor Kalam si occupò principalmente
dell’aspetto tecnico, mentre l’altro responsabile, R. Chidambaran, di quelli
finanziario e politico, ebbe modo di intrecciare rapporti con numerosi politici
di alto livello, che nel 2002 lo porteranno ad essere eletto Presidente della
Repubblica Indiana, appoggiato sia dal partito di maggioranza, il BJP, che
dall’opposizione, guidata allora dal Partito del Congresso.
In maniera simile all’Italia, essendo l’India una
repubblica parlamentare, il ruolo di presidente è una carica di rappresentanza
più che esecutiva, che il professor Kalam coprì molto bene apparendo sempre
sorridente, sotto al suo caratteristico corto caschetto di capelli bianchi, in
numerose apparizioni pubbliche.
Oltre alla cura estetica della sua immagine, ebbe successo
tra la gente comune anche grazie alla sua nota integrità ed al suo altrettanto
noto semplice stile di vita, ma soprattutto per la sua visione sincretica tra l’Islam,
sua religione di appartenenza, e l’induismo; pare addirittura che la sua guida
spirituale fosse un asceta indù.
La sua popolarità come presidente crebbe a tal punto che
nel 2007, quando terminò il suo mandato, venne paventata l’ipotesi di una sua
seconda candidatura, alla quale rinunciò quando alcuni partiti, per ragioni politiche,
ritirarono il loro appoggio; situazione che si ripetè nel 2012, quando terminò
il mandato di Pratibha Patel, prima presidente indiana donna.
Terminata la carriera politica, il professor Kalam si
dedicò alla divulgazione scientifica, attraverso varie pubblicazioni e
collaborazioni con importanti università ed istituti di ricerca indiani, nonché
a piccole invenzioni in campo tecnologico.
Purtroppo il suo lavoro di divulgatore scientifico si
interruppe improvvisamente e tragicamente a fine Luglio 2015 quando, poco dopo
aver iniziato il proprio intervento ad una conferenza presso l’Università di
Shillong, nel nord del paese, venne colto da un arresto cardiaco e morì prima
di raggiungere il più vicino ospedale, alla comunque non più giovanissima età
di 83 anni.
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