Seppur l’argomento del clima sia in
genere relegato alle semplici chiacchiere col vicinato per intavolare una breve
conversazione, in realtà riveste un’importanza notevole nello sviluppo
culturale dell’essere umano.
L’India e il Nepal, le due nazioni che
verranno prese in considerazione, sono paesi ricchi di fascino e cultura ma
anche di contraddizioni, che sembrano in qualche modo riflettere il clima
estremo di quelle zone.
Nonostante il subcontinente indiano si
trovi nello stesso emisfero dell’Europa, per cui la successione delle stagioni
è identica, in realtà una maggior vicinanza all'Equatore, alla quale vanno
aggiunte caratteristiche locali, fa sì che, escluso appunto il succedersi delle
stagioni, siano ben poche le similitudini riscontrabili col clima temperato
mediterraneo, che interessa gran parte della penisola italiana.
Per essere sicuri di toccare
l’argomento in tutti in suoi punti, l’abbiamo diviso in dodici paragrafi,
seguendo semplicemente l’ordine dei mesi dell’anno.
Gennaio: cadendo nel pieno dell’inverno,
Gennaio è il mese più freddo del subcontinente; la pianura Gangetica, da
Amritsar (in Punjab al confine col Pakistan), fino a Calcutta, viene coperta da
una fittissima coltre di nebbia che non permette al sole di scaldare e le
temperature precipitano vertiginosamente fino ai 3-4 gradi centigradi in gran
parte dell’India del nord, Nepal compreso.
In genere viene considerato un mese
“dry”, cioè asciutto, e la possibilità di piogge, almeno nelle pianure, è
piuttosto rara; sulle montagne le nuvole possono invece facilmente congregarsi
e quindi scatenare acquazzoni e sopra i duemila metri nevicate.
Febbraio: segue l’andazzo di Gennaio,
e seppur spesso durante questo mese si verifichino le temperature più basse
(che escluse le zone di montagna non scendono comunque mai sotto lo zero), la
nebbia inizia a diminuire, il sole inizia a scaldare ed entro fino mese le
temperature finalmente tendono a salire.
Nella punta meridionale dell’India,
dove già di per sé l’inverno è piuttosto breve e debole, le temperature sono
ottime.
Marzo: probabilmente il mese dal clima
migliore. La nebbia diventa un lontano ricordo, la temperatura sale ma senza
raggiungere limiti preoccupanti e le precipitazioni, come d’altronde per il
resto dell’inverno, sono piuttosto rare.
È quindi primavera ed anche la natura
si risveglia dopo il pur breve letargo invernale.
Aprile: al sud e nelle pianure il
caldo inizia a farsi sentire raggiungendo facilmente i 40 gradi, mentre sui
monti, o già solo che in collina, le condizioni sono ancora pressoché perfette.
Nelle pianure e nelle zone collinari meridionali, in questo periodo sembra
quasi di essere in autunno (l’autunno “europeo”) visto che il sole inizia a
seccare le foglie che cadono per preparare molti alberi all’estivazione, che
gli permette di superare la caldissima stagione secca.
Sulle montagne invece continua la vera
primavera, e dopo il rigido inverno animali, insetti e piante danno libero
sfogo alle loro svariate forme.
Maggio: a partire da questo mese inizia
la lunga, estenuante stagione calda, che seppur alleviata leggermente
dall’auspicabile arrivo del monsone, si protrarrà almeno fino all’incirca la
fine di Ottobre. La remota possibilità di pioggia durante questo mese, unita a
un sole impietoso che brilla costante nel cielo per circa 14 ore al giorno, fa
sì che tutto si asciughi e secchi. Essere a più di un paio di metri di distanza
da una ventola potrebbe rivelarsi fatale, mentre un saltuario utilizzo
dell’aria condizionata potrebbe portare direttamente al nirvana...
La natura si rattrappisce: i fiumi si
prosciugano, il poco vento è caldo ed alza cumuli di fastidiosissima polvere,
gli uccelli svolazzano a bocca aperta, i cani acciambellati sembrano
mummificati, mentre gli esseri umani, con i nervi a fior di pelle, cercano sollievo
con tecniche che sembrano uscite dalla preistoria.
Questo a causa di una mancanza cronica
di elettricità che si acuisce durante i mesi più caldi.
Giugno: le temperature schizzano alle
stelle, con le massime pericolosamente vicine ai 50 gradi, ma soprattutto le
minime a 34-35, e il caldo che quindi non da tregua neppure durante la notte.
Entro la fine del mese però,
dovrebbero iniziare le prima avvisaglie di monsone, se non proprio con lunghe
piogge, con sporadici ma rinfrescanti temporali.
Luglio: supponendo l’agoniato arrivo
del monsone, in questo periodo i cieli del sub-continente indiano sono invasi
dalle nuvole. Spessi strati di nuvole coprono costantemente l’orizzonte e
scaricano potenti acquazzoni che fanno sì salire l’umidità, che a Giugno aveva
raggiunto minimi impressionanti, ma fa anche scendere la temperatura.
I diasagi pratici si susseguono
vorticosamente: muoversi con treni e autobus diventa un enigma, ma anche
raggiungere il negozio all’angolo può spesso presentare inconvenienti
insormontabili, come profonde pozzanghere in cui l’acqua può arrivare all’altezza
della vita...
Si verifica anche un’esplosione di
animali e insetti, i primi a causa degli spazi che si restringono e delle loro
tane che si allagano (soprattutto roditori e rettili), i secondi che trovano
nell’acqua ambienti estremamente favorevoli alla nutrizione e quindi alla riproduzione.
Agosto: anche se il monsone avesse
deciso di non presentarsi, o solo a tratti, in questo periodo il cielo limpido
è comunque un miraggio. Nel caso le piogge continuino imperterrite, le
temperature dovrebbero rimanere a livelli quasi sostenibili, cioè entro i 40
gradi, ma l’umidità a quel punto ha impregnato qualsiasi cosa.
Le pioggie monsoniche in ogni caso,
seppur insistenti, offrono spesso degli squarci di sole, che illuminano,
attraverso un’aria finalmente pulitissima, gli allegri colori di piante, alberi
e fiori, che spuntano fra immense distese d’acqua.
I fiumi infatti a questo punto, dopo
mesi di pioggia, iniziano a fuoriuscire dai propri argini, allagando
completamente le pianure e trasformando il nord dell’India, in un gigantesco
acquitrino.
Settembre: il sole finalmente inizia
ad aver una certa angolazione e i suoi raggi, seppur caldissimi, non battono
più impietosi dal centro del cielo. Le piogge potrebbero diminuire, ma durante
un monsone “pieno” dovrebbero essere costanti per ancora tutto il mese.
Gli allagamenti ormai hanno raggiunto
proporzioni bibliche e nelle città non si sa più dove deviare l’acqua che
sembra essere ovunque.
Ottobre: ammesso, ma non del tutto concesso,
che le piogge siano terminate, questo mese che in Europa coincide con l’inizio
del bigio autunno, nel subcontinente indiano può essere considerato l’inizio di
una seconda primavera. Il cielo, dopo mesi di densi nuvoloni, è finalmente limpido,
l’aria, dopo le torrenziali piogge, è pulita (anche nelle grandi città...) e
le temperature si avvicinano a limiti tollerabili, seppur l’utilizzo di una
ventola che muova un po’ d’aria all’interno delle stanze sia ancora necessario.
Novembre: insieme al successivo Dicembre
e a Marzo, probabilmente il mese dal clima migliore. Il vero caldo è un vago
ricordo, il freddo ancora lontano e le piogge rarissime. Le temperature sono quasi
perfette tanto che l’utilizzo della ventola potrebbe provocare inaspettati raffreddori.
Tradizionalmente questo è il periodo
più importante per l’agricoltura, con i contadini indaffarati nella
preparazione dei nuovi campi per la stagione invernale.
Dicembre: escludendo perturbazioni fredde
che dal nord potrebbero scendere sulla pianura, anche durante questo mese le
temperature sono ottime, seppur alla mattina presto sorprendentemente fresche,
anche a causa delle prima avvisaglie di nebbia che copre a lungo il sole.
Escludendo quasi certamente la possibilità di antipatiche piogge, risulta comunque
essere un mese climaticamente buono, per terminare un anno, come abbiamo visto,
in genere difficilissimo.
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