lunedì 14 marzo 2016

Forti del Rajasthan, III parte

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Il Mehrangarh Fort di Jodhpur
Oltre ai 6 forti che formano il sito dell’UNESCO chiamato Hill Forts of Rajasthan, tra le numerose fortezze rajasthane meritano senz’altro una menzione anche il Mehrangarh Fort di Jodhpur, il Junagarh Fort di Bikaner ed il Taragarh Fort di Bundi.

Data la posizione molto scenografica, la lunga e ricca storia, e la presenza di numerosi magnifici edifici, francamente ci chiediamo come mai il Mehrangarh Fort di Jodhpur non faccia parte dei siti protetti dall’UNESCO.
Sebbene la costruzione venne iniziata nel 1459, dal Maharajà Rao Jodha, fondatore della città, la maggior parte del Mehrangarh Fort venne edificata da Jaswant Singh che regnò su una vasta zona del Rajasthan tra il 1638 ed il 1678.
Collocato al centro di Jodhpur, su una collina alta poco più di un centinaio di metri, questo imponente forte domina sulla città sottostante, dalla quale è quindi facilmente ammirabile da numerosi punti.
Ma ancora più spettacolare è la vista offerta dai suoi bastioni, con le case dei bramini dipinte d’azzurro, che donano al panorama un piacevole tocco.
La strada per accedervi passa attraverso vari portali fino alla grande Loha Gate (La porta di ferro), tramite la quale si entra nel complesso del forte.
All’interno le attrazioni principali sono: il Moti Mahal (Il palazzo della perla), il Phool Mahal (Il palazzo dei fiori), il Sheesha Mahal (Il palazzo degli specchi), nonché un museo, piuttosto ben tenuto, che ospita varie collezioni di oggetti appartenuti ai ricchissimi regnanti del passato.
Molto interessanti sono le sezioni dedicate ai palanchini, alle howdah (le lettighe che venivano poste sugli elefanti domestici per il trasporto passeggeri), ai dipinti ed ai turbanti.
Infine, appartato in un angolo del forte, in posizione dominante sulla città, si trova il tempio di Chamunda Devi, dedicato a Chamunda, terrifica divinità femminile protettrice della famiglia reale di Jodhpur.
Purtroppo questo tempio è tristemente famoso a causa di un incidente avvenuto nel 2008, quando, durante un’’importante festività in onore della dea, un falso allarme provocò un fuggi-fuggi generale che causò la morte di circa 220 persone ed il ferimento di più di 400.

La città di Bikaner si trova a 330 chilometri a nord di Jaisalmer, non molto lontano dal confine pakistano ed a ridosso delle dune del Deserto del Thar.
Questa remota posizione purtroppo la colloca al di fuori dei principali percorsi turistici del Rajasthan, ma grazie al ricco passato, anche questa apparentemente anonima città ospita un forte di notevole pregio.
Il Junagarh Fort venne fatto costruire tra 1589 ed il 1594 da Raja Rai Singh, sesto discendente della dinastia Rathore che fondò la città di Bikaner circa un secolo prima nel 1488.
Dopo essere riuscita a respingere un attacco da parte del primo imperatore moghul Babur nel 1534, successivamente, verso la fine del secolo, la dinastia Rathore si assoggettò all’Impero Moghul e fu in grado di regnare più o meno indisturbata per tutta la sua lunga storia.
Dopo i Moghul, infatti, anche con gli inglesi ebbero ottimi rapporti, grazie ad un trattato di sottomissione firmato nel 1818, e quando alcuni decenni dopo i Rathore verranno attaccati dal Maharajà di Jodhpur, gli inglesi aiuteranno l’esercito di Bikaner.
Nel 1902 la famiglia reale si trasferì nel vicino Lalgarh Palace e con l’indipendenza dell’India perse la propria autorità, ma ha continuato fino ad oggi ad interessarsi alle vicende del forte grazie ad un’attiva fondazione costituita col preciso scopo di mostrare il Junagarh Fort in maniera moderna e professionale per migliorare l’esperienza dei visitatori.
L’attività principale è la gestione del bellissimo museo all’interno del forte che ospita numerosi oggetti d’alto valore artistico e curiosità appartenuti alla dinastia Rathore.
Le possenti mura, dotate di numerosi bastioni e sette grandi porte, sono in arenaria rossa, mentre all’interno il materiale più usato è sicuramente il marmo, col quale, nell’arco dei secoli, sono stati costruiti ricchi, decorati e pregevoli palazzi, dei quali gli esterni, ma soprattutto gli interni, si sono conservati perfettamente fino ad oggi.
Per chi fosse interessato a maggiori dettagli e ad un viaggio, seppur virtuale, all’interno del Junagarh Fort di Bikaner, consigliamo l’ottimo sito web (junagarh.org), gestito dalla Fondazione Maharajà Rai Singhji.

La cittadina di Bundi, col suo caratteristico Taragarh Fort, si trova nella regione dell’Hadoti, un crocevia molto importante durante le guerre tra gli invasori mussulmani ed i locali regnanti indù, ed ha avuto quindi una storia particolarmente travagliata.
Fondata dalla tribù rajasthana dei Meena intorno al XII-XIII secolo, venne conquistata nel 1342 da Rao Deva Hada, il quale fondò il Principato di Bundi che governò con alterne vicende fino al 1949, poco dopo l’independenza dell’India.
Il Taragarh Fort venne costruito, nel 1354, su un ripido costone di una collina che domina la città.
Purtroppo, all’esatto contrario di quanto è avvenuto al Forte di Bikaner descritto poc’anzi, una volta perso il titolo nobiliare, la famiglia reale smise di interessarsi completamente alle vicende del forte, visto che oltretutto già risiedeva nel Palazzo Reale che si trova al di fuori delle sue mura, ed il governo indiano, a causa delle scarse finanze, ha continuato nel disinteresse, per cui il Taragarh Fort giace in uno stato di quasi totale abbandono.
Questo però a sua volta gli dona un certo fascino, spesso assente nei forti meglio conservati e più noti: invece di cercare di evitare di scontrarsi con qualche turista o rimanere immortalati nelle foto di perfetti sconosciuti, bisogna cercare di non cadere sui ripidi e dissestati gradini, e magari schivare qualche pipistrello o topolino.

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