venerdì 5 febbraio 2016

Akbar e il lavandaio

Un giorno l’Imperatore Akbar si svegliò molto presto, si affacciò alla finestra e la prima persona che vide fu un lavandaio con un occhio solo intento a lavare i panni nel fiume Yamuna.
Mentre Akbar si chiedeva che tipo di presagio potesse essere, il lavandaio alzò la testa, lo vide e si inchinò per salutarlo.
Durante la mattinata, Akbar inciampò nelle scale e si tagliò un dito del piede; un’ape lo punse sulla mano mentre era in giardino; l’Imperatrice si ammalò; e vi fu un incendio nelle cucine imperiali che causò il ritardo nel pranzo.
Gli ossequiosi cortigiani gli dissero “Che giornata sfortunata, nostro Signore, chi avete visto per primo questa mattina quando vi siete svegliati?”.
“Il lavandaio con un occhio solo” rispose Akbar.
“La sua faccia è di malaugurio Sire, condannatelo a morte!” invocarono i cortigiani.
E un gruppo di soldati uscì dal palazzo per andare ad arrestare il lavandaio.
Mentre questi si trovava tremante e spaventato in attesa del giudizio dell’Imperatore, il saggio cortigiano Birbal, che aveva seguito tutta la faccenda, lo chiamò in disparte e gli diede alcuni suggerimenti.
Quandò Akbar si presentò e gli disse quanto malaugurante fosse il suo volto, il lavandaio rispose umilmente “Chiedo il Vostro perdono, mio Signore, ma devo farvi una domanda: quale viso è più di cattivo presagio, il mio o il Vostro?”.
Tutti i cortigiani furono scandalizzati dall’impertinenza dell’uomo, ma Akbar fece loro cenno di fare silenzio e chiese al lavandaio “Cosa intendi dire con questo?”.
“O mio Padrone, il Vostro viso è il primo che ho visto questa mattina e ora sto per essere condannato a morte!”.
Nonostante i tentativi di rimanere serio, Akbar scoppiò a ridere e chiese al lavandaio “Chi ti ha suggerito di rispondermi in questo modo?”.
“È stato Birbal, mio Signore”.
“Bene, buon uomo, Birbal ti ha salvato la vita” e ordinò che il lavandaio fosse lautamente ricompensato per il grande spavento.

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