giovedì 25 febbraio 2016

Storia su Eknath e la devozione al proprio guru

Eknath fu un grande santo del Maharashtra.
Il nome del suo guru era Janardan Swami, il quale oggi viene ricordato, principalmente, proprio per essere stato il maestro di Eknath.
Eknath significa letteralmente “un (ek) maestro (nath)” e questo s’adattava perfettamente ad Eknath, totalmente devoto a Janardan Swami.
Quando era ragazzo Eknath aveva udito una voce dal cielo che gli diceva di andare da Janardan Swami, così percorse a piedi le duecento miglia che separavano la sua città da Deogarh, dove Janardan Swami era il signore del forte.
Per alcuni anni Eknath servì Janardan Swami fedelmente, senza che gli fosse insegnato assolutamente nulla di spiritualià, ma non obiettò mai.
Una volta guadagnata la fiducia di Janardan Swami, questi diede ad Eknath l’incarico del tesoro.
Una sera Eknath ebbe dei problemi nel far quadrare i libri contabili poiché i suoi conti non tornavano per un solo pie (una frazione di un centesimo).
Rimase quindi impegnato fino a notte fonda facendo del suo meglio per trovare quel piccolo errore e quando trovò il pie mancante, la sua gioia fu così grande che lanciò un grido.
Questo svegliò Janardan Swami che entrò nella stanza e chiese preoccupato ad Eknath cosa stesse succedendo.
Udita la storia, Janardan Swami disse “Figlio mio, se la scoperta di un solo pie perso può procurarti questa grande gioia, puoi immaginare quale sarebbe stata la tua gioia se avessi scoperto Dio?”.
Eknath rispose umilmente “Maharaja, non so come andare a cercare Dio, me lo insegneresti?”.
Janardan Swami non disse nulla, ma alcuni giorni dopo chiese ad Eknath di accompagnarlo in un viaggio fuori Deogarh.
Lo Swami guidava un cavallo, mentre Eknath dovette seguirlo a piedi per circa 50 miglia e per stare al passo del cavallo non potè neppure fermarsi per bere.
A notte inoltrata, poco dopo essersi fermati a riposare in un posto solitario, si presentò loro un uomo scarmigliato, seguito ad una certa distanza da una cagna.
Porgendo una ciotola ad Eknath, questi gli ordinò di mungere la cagna e portargli il latte da bere.
Dopo aver bevuto l’uomo chiese di nuovo ad Eknath di mungere la cagna e dare il latte a Janardan Swami.
Quando la ciotola fu svuotata disse ad Eknath di andare a lavarla nel vicino ruscello.
Seppur nessuno gli avesse detto nulla, Eknath era convinto che l’uomo scarmigliato non fosse altri che Dattatreya (una potente divinità considerata il guru di Shiva e quindi di tutti gli asceti), perché Dattatreya ha sempre un aspetto selvaggio ed un cane che lo accompagna, per allontanare e spaventare i comuni mortali.
Così Eknath mise un po’ d’acqua nella ciotola per lavare le gocce di latte che erano rimaste sul fondo e bevve quella mistura.
Immediatamente potè vedere l’uomo nella sua vera forma e sì, era proprio Dattatreya.
Questi fu molto compiaciuto dell’intelligenza di Eknath e lo benedì, e da allora è riconosciuto come uno dei più grandi santi che l’India abbia prodotto.
Tutto solo grazie alla ferma devozione per il proprio guru.

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