sabato 6 febbraio 2016

Terracotta

La produzione di utensili di terracotta è stata una delle prime e più importanti scoperte tecniche che hanno favorito lo sviluppo dell’essere umano.
L’importanza storica si può dedurre anche dal fatto che sebbene i primi manufatti di argilla risalgano al neolitico (circa 7000 anni fa) e sebbene l’uomo abbia successivamente sviluppato numerose altre tecniche, la terracotta trova ancora oggi numerosi campi di applicazione.
Nei paesi sviluppati questo fenomeno lo si può osservare facilmente nell’edilizia, mattoni e tegole vengono prodotti con materiali e tecniche derivati dalle antiche manifatture di laterizi, oppure nel giardinaggio, dove i vasi, nonostante la continua scoperta di nuovi materiali, vengono preferiti in materiale argilloso.
Grazie al semplice processo di produzione ed alla facile reperibilità di materia prima, fattori che rendono la terracotta estremamente economica, nei paesi in via di sviluppo i campi di utilizzo sono maggiori, in particolare in ambito alimentare, con coppini, giare e vari tipi di recipienti.
In India, oltre alle numerose applicazioni pratiche, bisogna segnalare anche una notevole importanza dei prodotti in terracotta in ambito religioso.
Durante le numerose festività, soprattutto indù, vengono creati vari tipi di statuine “usa e getta” ed altri oggetti votivi.
In particolare le pooje (cerimonie e offerte votive) indù prevedono la presenza di cinque articoli che rappresentano i cinque elementi acqua, terra, fuoco, aria ed etere, e per il fuoco vengono utilizzati lumini composti da coppini di terracotta contenenti burro chiarificato e cordini di cotone.
Durante la lunga festa di Diwali, quando vengono accese luminarie per indicare al dio Rama la strada del ritorno nella sua città natale, la produzione di oggetti in terracotta raggiunge il suo apice, anche grazie a favorevoli condizioni ambientali e climatiche, in quanto Diwali rappresenta la fine della stagione delle pioggie e l’inizio della stagione secca, entrambi fattori molto importanti per la produzione della terracotta.
In questo periodo infatti i fiumi rientrano nei loro argini lasciando quanto era stato sommerso, coperto da uno spesso strato di fango che può essere utilizzato per creare composti terrosi utili nella produzione di articoli di terracotta; il clima secco invece è chiaramente favorevole per il processo di essiccazione.
In ambito culinario la terracotta in India viene utilizzata principalmente per produrre coppini di varie dimensioni per servire thé, yogurth e molti dei diffusissimi snack di strada.
Molto interessante è anche l’utilizzo per la conservazione ed il raffreddamento dell’acqua, soprattutto durante la torrida estate.
Una volta ricoperte da panni umidi, le giare di terracotta si trasformano in frighi naturali, grazie ad un probabile scambio osmotico dovuto alla differenza di temperatura e umidità tra l’interno e l’esterno.
Conservate all’ombra in zone areate, magari nei pressi di una ventola, è davvero sorprendente quanto l’acqua possa essere naturalmente raffreddata.
Altro particolare, la terracotta dona all’acqua una distinta “leggerezza”, nonché una certa “dolcezza”.
In realtà quando i recipienti di terracotta sono nuovi, l’acqua assume un deciso gusto d’argilla che può essere quasi fastidioso ma col tempo diminuisce ed il palato si abitua.

Nessun commento:

Posta un commento