Dopo i chaat a base di puri presentiamo
quelli che ne sono sprovvisti: papri phaat, aloo tikki, aloo chaat,
dahi vada, samosa, kachori e pakora.
Papri chaat
Il papri chaat è costituito
chiaramente da papri, cialde triangolari a più strati preparati dalla
farina di maida, serviti insieme a patate, ceci bolliti e peperoncino, quindi
affogati dentro alla salsa di yoghurt, a cui viene aggiunto del chutney al
tamarindo, del chaat masala e talvolta dei sev, vermicelli di farina di
ceci speziati e fritti.
Essenzialmente il papri chaat è una
versione piu comoda dei precedenti chaat a base di puri e vengono serviti su
piattini insieme ad un cucchiaio o un pezzetto di legno per lo stesso scopo.
Anche il gusto non si differenzia
molto, seppur, essendo i papri più spessi dei puri, il papri chaat risulti essere
più croccante.
Aloo tikki
L’aloo tikki è uno dei chaat più
diffusi sulle bancarelle che vendono i pani-puri ed è composto da delle
polpette (tikki) di puré di patate (aloo), che vengono soffritte
su una grande piastra cosparsa d’olio.
Le patate bollite vengono mischiate
insieme a coriandolo, semi di senape e peperoncino, e se ne formano delle
palline che vengono pigiate durante la cottura per dargli la forma di spessi
dischetti.
In poco tempo all’esterno si forma una
sottile crosticina scura, quindi vengono servite in un piattino insieme a vari
chutney, come ketch-up, salsa al peperoncino e crema di yoghurt, sopra ai quali
vengono sbriciolati uno o due puri, spizzicate delle scaglie di cipolla e delle
foglie di coriandolo.
Sebbene il risultato finale non si
disconti di molto dagli altri tipi di chaat, le aloo tikki sono leggermente più
cucinate e possono essere considerate una mini-pietanza, piuttosto che uno
snack freddo.
Aloo chaat
Le aloo chat sono una versione più
semplice delle aloo tikki, nel senso che le patate non sono preparate sotto
forma di puré, bensì tagliate a cubetti e abbrustolite sulla medesima piastra
unta.
Il condimento successivo è lo stesso saporito
mix delle aloo tikki e, come l’aloo chaat, sono apprezzate, soprattutto durante
i brevi ma intensi periodi freddi, per essere uno snack caldo.
Come i precedentemente citati jalebi,
anche l’aloo chaat viene servito lungo la nota via principale di Paharganj,
l’area turistica situata di fronte alla stazione ferroviaria di New Delhi.
Dahi Vada
I dahi vada possono essere considerati
l’unico chaat con origini nel sud dell’India.
Le vada, che come abbiamo visto nelle
colazioni sono infatti frittelle di farina di lenticchie tipiche del sud del
paese, vengono ammorbidite tenendole in ammollo nell’acqua, quindi vengono
ricoperte dalla crema di yoghurt, sulla quale si aggiungono i due chutney rosso
e verde (ketch-up e salsa di peperoncino), una spruzzatina di foglie di
coriandolo, peperoncino e la polvere del chaat masala.
La consistenza spugnosa del vada può
essere leggermente pesante ma si sposa ottimamente con la crema di yoghurt per
stemperare il piccante.
Samosa
Le samosa sono dei fagottini di forma
piramidale ripieni di patate e verdure speziate.
Come per la colazione puri-sabgi, i
migliori produttori di samosa sono i negozi di dolci che di solito iniziano a
friggere questi appetitosi snack dalla tarda mattinata fino a prima di sera.
La pasta delle samosa è composta da
farina maida, ne viene staccata una pallina, appiattita col mattarello, vi si
posa sopra della mistura di verdure e viene quindi richiusa, pronta per essere
fritta.
Le dimensioni variano ma di solito una
samosa viene cosumata in 4-5 bocconi.
Oltre alle patate sono presenti anche
altri comuni ingredienti da snack, cipolla, ceci, piselli, zenzero, aglio,
coriandolo e semi di senape.
Essendo piuttosto saporite e piccanti,
le samosa possono essere consumate “lisce”, ma è consuetudine accompagnarle con
delle salsine, motivo per cui rientrano nella categoria dei chaat.
I chutney tipici delle samosa vendute
su bancarelle sono ketch-up e chilly sauce, ma talvolta vengono anche servite
con una leggera mistura di ceci.
Kachori
I kachori come principio sono simili
alle samosa, cioè sono snack fritti ripieni di verdure, dalle quali si
distinguono per la forma a disco e i differenti ingredienti.
La farina non è la raffinata e leggera
maida, bensì la più consistente farina di ceci, talvolta di lenticchie; il
ripieno si basa di solito su ceci piuttosto che patate; mentre tra le spezie va
notato il notevole utilizzo di pepe nero piuttosto che peperoncino.
In generale risultano leggermente più
stopposi delle samosa ma sono più consistenti ed il gusto leggermente più
inusuale.
Pakora
Probabilmente le pakora sono lo snack
indiano più diffuso e consistono semplicemente in frittelle di farina di ceci.
Per aumentare il sapore, altrimenti
decisamente piatto, alla pastella si possono aggiungere alcune spezie
classiche: aglio, zenzero, peperoncino, coriandolo fresco e semi di ajowan
(erba del vescovo).
Le verdure migliori per essere
“pakorizzate” sono sicuramente patate, cipolle, cavolo, melanzane e spinaci, ma
si possono preparare anche ottime pakora con il paneer (la ricotta fresca
indiana) ed il pollo.
Una varietà molto diffusa sono le bread
pakora, in cui la pastella di farina di ceci viene utilizzata per ricoprire
dei piccoli sandwich triangolari, di pane confezionato a fette, farciti con
patate bollite speziate.
Seppur solitamente le verdure per le
pakora siano tagliate a fette, le più appetitose sono quelle in cui le verdure
sono sminuzzate e mischiate nella pastella.
Patate e cipolle sono, come sempre,
una garanzia di successo, ma sono apprezzabili anche di spinaci, non
“pakorizzando” le foglie (soluzione comunque sfiziosa), bensì tagliandole a
strisce e mischiandole, come dicevamo, nella pastella.
Nonostante siano spesso molto
appetitose anche senza condimenti, le pakora rientrano nella categoria dei
chaat, in quanto, soprattutto quando sono vendute dai banchetti, vengono
servite con un intingolo olioso a base di peperoncino.
Molto comune sono anche il ketch-up e
la chilly sauce, che si sposano bene con qualunque tipologia di pakora.
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