Il Dio scimmia Hanuman è sicuramente una
delle divinità più amate del pantheon indù.
Grazie alle sue principali caratteristiche
(forza, intelligenza, altruismo, umiltà, disciplina e devozione), Egli è infatti
venerato all’interno delle 5 tradizioni filosofiche dell’induismo: vishnuita,
shivaita, shakta, tantra e vedanta, ai quali si possono aggiungere anche
relazioni con altre tradizioni religiose come quella indù-buddista del sud-est
asiatico.
Per i seguaci di Vishnu, Hanuman
rappresenta il più grande devoto del loro Dio, nella sua avatar (incarnazione)
numero 7, Rama.
Come descritto ampiamente nel noto
poema epico Ramayana, il solo scopo nella vita di Hanuman è infatti servire
Rama-Vishnu nel ristablire il dharma
(la Legge Morale) sulla terra.
Nella tradizione shivaita, Hanuman
viene considerato un’incarnazione di Shiva stesso, come si può intuire dalle
sue tendenze ascetiche e l’essere completamente disinteressato a fama e
ricchezze.
Questo è anche un chiaro esempio
dell’inseparabilità e complementarietà tra Vishnu e Shiva, nel loro aspetto di
Conservazione e Distruzione: dove vi è l’uno vi deve essere anche l’altro, e
quando Vishnu scese sulla terra sotto forma di Rama, Shiva decise di seguirlo
ed aiutarlo sotto forma di Hanuman.
Per i seguaci dello shaktismo, cioè
devoti a divinità femminili come Durga e Kali, Hanuman viene considerato un
Loro protettore e, insieme a Bhairav (un aspetto terrifico di Shiva), viene
spesso raffigurato come guardiano all’ingresso dei templi di dee femminili.
Questo grazie a numerosi fattori:
primo, Hanuman ha sempre trattato ogni donna come una madre; secondo, per non
aver mai guardato una donna con idee lussuriose (tanto che nella tradizione
shakta viene considerato il custode della castità delle donne); infine, uccise
lo stregone Mahiravana ed offrì il suo sangue a Kali.
Nella tradizione tantrica Hanumam
viene adorato nella sua forma con 5 teste (scimmia, uomo, cinghiale, leone e
cavallo, ma talvolta compaiono anche uccello ed elefante) e viene considerato
il più completo dei tantrici per aver ottenuto i siddhi, i superpoteri, dei quali si serve spesso per aiutare Rama durante
le lunghe e faticose vicende del Ramayana.
Secondo la filosofia vedanta, il mondo
è un’illusione (maya) causata
dall’ignoranza dell’ego, che può essere eliminata solo grazie alla devozione (bhakti), che aiuta l’anima individuale (jiva-atma) a unirsi con l’anima
universale (param-atma).
Seguendo il vedanta, il Ramayana non è
altro che una metafora di questo processo, con Hanuman che rappresenta la devozione
(bhakti) che unisce Sita (l’anima
individuale, jiva-atma) con Rama
(l’anima universale, param-atma).
Nella vita di tutti i giorni e per i
comuni devoti, Hanuman viene invece adorato per le sue qualità esteriori più
evidenti che ne fanno il protettore di numerose arti e professioni.
La sua caratteristica principale, dalla
quale deriva anche uno dei suoi più noti appellativi, Sankat Mochan, è quella di rimuovere i problemi, che è praticamente
l’attività principale di Hanuman nei confronti di Rama.
I vari demoni che egli incontra e
sconfigge nel Ramayana rappresentano i problemi della vita quotidiana e per
questo i devoti cercano la Sua protezione.
L’appellativo Sankat Mochan, Colui che
rimuove i problemi, viene attribuito anche a Ganesha (il dio dalla testa di
elefante), il quale però viene invocato più propriamente per evitare che i
problemi si verifichino, ma se dovessero verificare, allora ci si rivolge ad
Hanuman.
Altra importante caratteristica di
Hanuman è la sua forza prodigiosa, grazie alla quale viene considerato il
patrono della cultura fisica e quindi degli atleti, tanto che alcuni suoi
templi possiedono un’area riservata all’attività fisica, soprattutto la lotta.
Uno strumento sempre presente in
queste rudimentali palestre è la clava di Hanuman, composta da un lungo e
robusto bastone, sulla cima della quale vi è incastrata una grossa e pesante
pietra.
L’allenamento consiste nel farla
roteare sopra alla testa, tenendola con le due mani, facendo dei precisi
movimenti utili non solo a rafforzare la muscolatura, ma anche le giunture di
polsi, gomiti e spalle.
Nell’astrologia la figura di Hanuman viene
invece venerata per la sua capacità di controllare i nove corpi celesti: Sole,
Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno, Rahu e Ketu (questi ultimi
preposti alle eclissi).
Senza contare che quando era ancora un
ragazzino irrequieto, chiese ed ottenne al dio Surya (il sole) di diventare il
suo guru, in quanto lui vedeva tutto.
Un noto evento del Ramayana esemplifica
perfettamente la capacità di Hanuman di controllare gli astri: durante la
battaglia finale contro il demone Ravana sull’isola di Lanka, Lakshman, il
fratello di Rama, venne ferito da una freccia velenosa e per salvarlo l’unico
rimedio era utilizzare l’erba sanjivani
che cresce sui monti himalayani.
Senza perdere tempo Hanuman volò
sull’Himalaya, ma una volta là si dimenticò quale fosse l’erba prescritta, così
decise di prendere l’intera montagna.
Questo però non era sufficiente,
poiché un altro importante requisito era che l’erba dovesse essere
somministrata dopo il calar del Sole e prima del sorgere della Luna.
Per risolvere la questione, il prode
Hanuman salì in cielo, mise la Luna nella sua bocca, il Sole sotta ad un
braccio e ritornò a Lanka giusto in tempo per salvare la vita di Lakshman.
Per questo episodio, Egli viene anche
associato alla medicina e all’ayurveda.
Notevoli sono anche le sue qualità di
serio studente e quindi di studioso, che ne fanno una figura molto cara agli
accademici.
Dopo la morte di Rama, infine, si
ritirò sull’Himalaya a comporre musica e cantare il nome di Rama,
accompagnandosi con la veena (un
grande strumento a corde simile al più noto sitar),
e pare sia stato il primo devoto a cantare bhajan
e kirtans, canzoni devozionali
tipiche della tradizione indiana.
La forza delle sue composizioni
risiede nel fatto che esse non furono prodotte dall’ego, bensì dalla profonda
devozione di Hanuman per il dio Rama, e per questo viene adorato dai numerosi
compositori, suonatori e cantanti di musiche devozionali.
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