Come per le banconote, anche le monete nepalesi mostrano l’effetto
causato dai recenti cambiamenti politici del paese.
Solitamente un lato era riservato allo yantra (mistico
simbolo sacro) della casa regnante, composto da un cerchio che contiene un
quadrato, circondato da simboli rappresentanti Vishnu (la divinità delle
dinastia Shah), diviso in quattro parti, all’interno delle quali sono scritti i
nomi del re di turno.
Le nuove monete emesse dopo la destituzione della monarchia,
di denominazione 1 e 2 rupie, dentro al quadrato, al posto dei nomi del re,
presentano invece la cima dell’Everest, come riprodotta sulle banconote.
Sull’altro lato bisogna invece segnalare una svolta atea: per
quanto riguarda le monete da 1 rupia, si è passati infatti dalle raffigurazioni
di importanti templi ad una cartina del paese, che si staglia su un classico
sfondo di cime himalayane, accompagnata da una poco elegante scritta “Nepal”;
mentre in quelle da 2 viene raffigurato un contadino dietro a due buoi, e sullo
sfondo le solite montagne.
Le numerose evoluzioni delle monete nepalesi possono essere
sintetizzate dando uno sguardo alla storia recente della moneta da una rupia.
Tra le edizioni moderne, la più datata (circa i primi anni
‘90) e prima moneta in materiale “dorato” anzichè “argentato”, è piuttosto
piccola, sottile e rappresenta il tempio di Bagheshwari, sotto al quale è
impresso il numero 1 scritto nel carattere devanagari più antico.
La successiva emissione fu identica per quanto riguarda le
immagini, ma furono modificate le dimensioni rendendola più piccola, ma
leggermente più spessa.
Nell’evoluzione successiva, l’unico cambiamento fu quello
del numero, poiché la forma stilizzata dell’1 devanagari antico assomigliava
notevolmente al numero 2; la nuova forma invece è identica al 9 arabo.
Quindi, salito al trono Re Gyanendra, oltre a sostituire il
nome di Birendra dentro allo yantra con il suo, modificò anche l’altro lato,
sostituendo il Tempio di Bagheshwari con quello di Talvarahai e apportando
lievi modifiche grafiche, come ad esempio mettere il nome del tempio sotto
invece che sopra, e scrivere Nepal anche in caratteri latini.
Infine, dopo l’instaurazione della repubblica, la moneta da
1 rupia è stata completamente rivoluzionata, sostituendo, come già detto, il
tempio con una cartina del paese, e il nome del Re all’interno dello yantra con
la cima dell’Everest.
Riguardo invece le vecchie denominazioni da meno di una
rupia, tipo 50, 25, 20, 10, 5, 2, 1 paise, di materiale simile alla latta, non
più prodotte e sparite dal commercio da anni, si possono però ancora trovare
nei pressi di templi e santuari, su delle bancarelle dove vengono vendute per
le offerte; spesso vengono anche lanciate durante le processioni ed è il motivo
per cui talvolta si possono rinvenire lungo la strada.
Ultimo particolare recente delle monete del Nepal è
l’improvvisa scomparsa della denominazione da 5 rupie, che sembrava molto utile,
ma è sparita misteriosamente dalla circolazione.
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