Un Guru ed il suo giovane discepolo
vivevano insieme da dodici anni, e se il discepolo pensava che il suo maestro
non gli stesse insegnando molto, in realtà il Guru stava facendo tutto il
possibile ed il vero problema erano le limitate capacità del ragazzo.
Un giorno, durante il loro girovagare,
giunsero nei pressi di una piccola città e mentre il Guru faceva il bagno nel
fiume mandò il discepolo a chiedere l’elemosina per il pranzo.
Giunto vicino ad una grande casa, fu
chiamato da un pappagallo che si trovava in una gabbia davanti alla porta “Venite
Maharaja, venite!”.
Egli quindi si avvicinò e dalla porta
ne uscì la padrona di casa che lo invitò a mangiare.
Mentre la signora preparava un
pacchetto col cibo da portare al Guru, il discepolo si sedette e mangiò la sua
parte, seppur, secondo la tradizione, un devoto discepolo dovrebbe sempre
mangiare dopo il proprio maestro.
Finito il pranzo uscì di casa e il
pappagallo gli chiese “Così allora tu sei un asceta?”.
“Sì! – rispose con orgoglio il giovane
discepolo – Io e il mio Guru Ji siamo da poco arrivati in questa città e gli
sto portando da mangiare”.
Il pappagallo quindi gli disse “Allora
ti prego, fai questa domanda al tuo Guru: quando potrò finalmente uscire da
questa gabbia?”.
Il discepolo gli rispose “Va bene,
visto che è grazie a te che mi sono avvicinato a questa casa, lo farò
senz’altro”.
Una volta tornato presso il suo
maestro, gli servì il cibo ed il Guru rimase piuttosto deluso quando scoprì che
il discepolo aveva già mangiato.
Quando infine gli raccontò della
domanda del pappagallo, improvvisamente il Guru si sentì male, gli si girarono
gli occhi e crollò a terra esanime.
Il discepolo si spaventò tantissimo,
soprattutto per il suo futuro nel caso Guru Ji fosse morto, e iniziò a
versargli un po’ d’acqua e a massaggiarlo, fin quando il maestro, piano piano,
riprese conoscenza.
Il giorno dopo il discepolo si recò in
città per elemosinare il pranzo e fu di nuovo invitato dal pappagallo ad
avvicinarsi e dalla gentile signora a mangiare.
Uscendo dalla casa col cibo per il
Guru, il pappagallo lo fermò e gli chiese “Allora Maharaja, cos’ha detto il tuo
maestro? Quando sarò libero da questa gabbia?”.
“Brutto stupido pappagallo! – rispose
arrabbiato il discepolo – Quando gli ho posto la tua domanda il mio Guru Ji si
è sentito male e non sai quanta fatica ho fatto per farlo tornare in sé”.
Udite queste parole il pappagallo
lanciò un forte urlo, iniziò a respirare affannosamente e cadde svenuto nel
fondo della gabbia.
La padrona di casa, sentendo l’urlo,
uscì e aprì la gabbia per vedere cosa era successo, ma proprio in quel momento
l’astuto uccello si riprese e volò veloce verso un albero lì vicino.
Quindi guardò il discepolo e gli disse
“Asino che non sei altro! Sei stato dodici anni insieme al tuo Guru e non hai
imparato niente, a me invece è bastata una sola lezione!”.
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