martedì 9 febbraio 2016

Monsoni

I monsoni sono venti ciclici provenienti dal mare i quali, una volta raggiunta la terraferma, riversano su di essa copiose piogge.
Questo fenomeno, causato dallo sbalzo termico tra la temperatura dell’aria del mare e quella della terra, si verifica in varie parti del pianeta, ma soprattutto nel subcontinente indiano, grazie all’enorme estensione dei mari che lo circondano, del territorio stesso e la presenza di ghiacciai e deserti che favoriscono gli sbalzi di temperatura.
In particolare, l’India viene colpita di solito da potenti monsoni estivi, causati dal contrasto tra il mare freddo e la terra calda, e da più moderati, quasi inavvertibili, monsoni invernali, dovuti al mare caldo e la terra fredda.
I noti monsoni estivi, prodotti da venti freschi provenienti da sud, una volta raggiunto lo Sri Lanka e la punta meridionale della penisola indiana, si dividono in due rami, che colpiscono l’India sia sulle coste orientali che quelle occidentali.
Il primo ramo arriva di solito verso la fine di Maggio (ufficialmente il 20) nel mare delle Isole Andamane, per poi salire verso il Golfo del Bengala, toccando talvolta le coste dell’Orissa, e fermarsi infine nella zona orientale della catena himalayana.
L’altro ramo, composto da venti spinti da sud-ovest, copre quasi tutta l’India, iniziando dallo stato meridionale del Kerala intorno i primi di Giugno (ufficialmente l’1); ammesso, ma non sempre concesso, un arrivo in orario, sale quindi verso nord arrivando a coprire tutta la penisola intorno alla seconda metà di Giugno, per arrestarsi infine contro le alte montagne himalayane.
L’intensità e la durata delle piogge variano per molti fattori, ma la durata di un monsone medio dovrebbe essere di circa 4 mesi; verso Settembre i temporali iniziano a diminuire e ad Ottobre il cielo si presenta limpido e straordinariamente terso.
I disagi della vita quotidiana derivanti da 4 mesi di pioggia sono chiaramente infiniti, emblematica a riguardo potrebbe essere la costruzione della prima metropolitana indiana (composta da un’unica linea), nella città di Calcutta, dove la furia dei monsoni è particolarmente intensa.
Nonostante i lavori iniziarono nel 1972, fu terminata solo nel 1984, a causa di vari motivi, anche politici, ma soprattutto perché durante i 4 mesi di piogge i lavori venivano interrotti, mentre i 4 mesi successivi servivano essenzialmente per riparare i danni causati dall’acqua, lasciando quindi un solo quadrimestre all’anno destinato a far progredire il progetto.
Nonostante questo però, l’importanza di un buon monsone per l’agricoltura (e quindi per l’economia di tutto il paese) è immensa, poiché determina il raccolto di tutto l’anno.
Nota è l’esternazione del Ministro delle Finanze Pranab Mukherjee, il quale affermò che “È il monsone il vero Ministro delle Finanze dell’India”.
I prodotti delle zone monsoniche (in India principalmente riso, thé, canna da zucchero e cotone) si adattano particolarmente bene a climi estremamente umidi, tanto che, se è vero che un monsone debole può arrecare gravissimi danni, non esiste invece un limite massimo, visto che (escludendo non rari biblici allagamenti) più piove più i raccolti saranno abbondanti.
L’erraticità dei venti monsonici e quindi delle piogge è dovuta a complicati fenomeni climatici che riguardano non solo il subcontinente indiano ma anche ampie aree limitrofe.
Ad esempio alcuni anni fa il monsone di sud-ovest arrivò con 5-6 giorni di ritardo poiché si verificarono delle condizioni poco favorevoli sul Mare Arabico, con alcuni forti venti anti-ciclonici che disturbarono la corrente dei venti di sud-ovest, i principali responsabili delle tanto auspicate piogge.

Altre interferenze possono provenire anche dalla terraferma, in particolare dalle montagne del Kashmir e dal Pakistan, e spesso interrompono o addirittura annullano quasi del tutto le piogge sopra alla pianura gangetica. Infine, non si possono mai escludere temutissime influenze da parte del Nino (o della Nina), seppur la relazione tra questi fenomeni climatici ed i monsoni sia difficile da stabilire anche per i climatologi.

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