In un piccolo regno
indiano medioevale, vi era un fachiro mussulmano che aveva mille discepoli.
Quando stava per
morire, tutti i suoi discepoli cominciarono a mostrare di amarlo tantissimo,
sperando di venir scelti come suoi successori, ma lui lo capì subito e pensò
“Ah, è così? È meglio che dia a questi tipi una bella lezione”.
Il giorno dopo
annunciò “Ho deciso di lasciare questo mondo, ma prima di farlo desidererei
fare sesso con un’asina. Dopo sarò pronto a morire”.
Dei mille
discepoli, novecentonovanta pensarono che il loro Maestro fosse impazzito e lo
lasciarono, mentre i dieci rimasti pensarono che fosse uno scherzo.
Il giorno dopo il
fachiro disse loro “Vi prego di raccogliere il denaro necessario per comprare
l’asina”.
A quel punto i
dieci discepoli pensarono che il fachiro stesse facendo sul serio e sette di
loro se ne andarono pensando “Che cosa può mai sapere quest’uomo, quando è ancora
schiavo di questi desideri materiali?”.
Il giorno
successivo il fachiro chiese ai tre discepoli rimasti “Con i miei calcoli
astrologici ho prescelto un giorno favorevole, ora siate pronti con l’asina”.
Dopo questo
discorso un altro discepolo se ne andò e ne rimasero due.
Quando, nel giorno
propizio, fu portata l’asina, uno dei due ragazzi realizzò che l’anziano
maestro stava per procedere sul serio con la cosa e se ne andò.
Il fachiro guardò
l’ultimo rimasto e disse “Cosa stai aspettando? È meglio che tu te ne vada!”.
Il discepolo
rispose “Oh no, mio signore, voglio vedere cosa farai con quest’asina”.
“Va bene – disse l’anziano
maestro – legale bene le zampe in modo che non possa darmi dei calci”.
Fatto questo disse
“Ora sollevale la coda così che possa avere il passaggio libero”.
Non appena il
ragazzo toccò la coda, l’asina si trasformò in una meravigliosa shakti
(energia), in particolare in una yakshini (danzatrice celeste), che andò
a sedersi sulla coscia sinistra del fachiro.
Questi disse “Ora
prendi questa shakti e lei ti inegnerà ciò che vuoi sapere”.
Quando la yakshini
passò dal fachiro al discepolo, l’anziano maestro morì.
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